Il direttore Mario Calabresi, a proposito del metodo Stamina, nel suo editoriale riportato sulla STAMPA.IT del 21 Gennaio.2014, “Caso Stamina, una catena di responsabilità” si pone molte domande che sarebbero comprensibili e legittime se fossero state elaborate da un qualunque cittadino, a sua volta, però, tecnicamente non preparato, ma, forse, un tantino “ingenue” se a formularle è un direttore di giornale, nella stessa misura in cui lo sarebbero se a sottolinearle fosse un Docente di Medicina, ... “colto”.
Acutamente su Nord e Sud Giuseppe Ossorio in "Enrico Letta, l'analfabetismo scientifico e la futura povertà" riporta che “La società italiana è oggi caratterizzata da un grave analfabetismo scientifico (solo il 3% della popolazione conosce il metodo scientifico contro il 78% della Finlandia) e da un ampio analfabetismo di massa. Infatti i dati dell’OCSE dicono che il 5% della popolazione italiana compresa tra i 16 ed i 64 anni è oggi analfabeta, il 38% è incapace di comprendere un testo scritto o incapace di comprendere il significato di un grafico, una tabella. Questo ci pone al primo posto tra i paesi industrializzati come numero di analfabeti funzionali”.
E’ in questo, purtroppo, il “brodo primordiale” in cui proliferano tanti fenomeni, da quelli “mistici” a quelli “terapeutici”, a quelli, purtroppo, della “cattiva” comunicazione.
Oggi Davide Vannoni, ieri Di Bella, prima Bonifacio e Vieri.
E’ anche da questo “brodo primordiale” che si “materializzano” gli interventi dei Tar e dei tribunali del lavoro che lasciano interdetto il direttore Calabresi, così come l’emendamento della senatrice Maria Cinzia Bonfrisco che prevedeva fosse data la possibilità della sperimentazione a tutti coloro con malattie rare in Italia. Emendamento poi “fortunosamente” cancellato, forse grazie alla presa di posizione di Elena Cattaneo, senatrice a vita e ricercatrice che ebbe a commentare: “Non c’è nulla di scientifico in questo metodo. Mancano presupposti di efficacia e razionalità”.
Da questo “brodo primordiale” vengono “prelevati” coloro che assumono grandi responsabilità politiche, amministrative e tecniche del pianeta sanità, e non solo, ed è sempre questa matrice che consente di elaborare leggi e provvedimenti che fanno affermare al Rapporto Oasi 2013 "Senza investimenti e con questi budget la sanità è a rischio". Ormai spendiamo molto meno di Germania, Francia e Regno Unito”.
Ed è sempre distillato da questa “matrice primordiale” il provincialismo che vorrebbe il “ritorno dei cervelli”, che nomina i professori universitari per “chiara fama”, e, anche, lo guardarli e lo sentirli a bocca aperta dando per certissima “qualunque” cosa dicano.