Cosa mai potrà farà Raffaele Cantone, presidente dell’anticorruzione chiamato da Matteo Renzi, a suo dire, per salvare l'EXPO?
Già quella della “Autorità Nazionale AntiCorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche” (ANAC) é una questione tutta da ridere.
Prevista dalla Legge 06.11.2012 n° 190, G.U. 13.11.2012, del noto, sobrio e pragmatico governo Monti, guardasigilli Severino, di fatto é diretta ad un paese se non corrotto almeno corruttibile e, dagli ultimi accadimenti dell'EXPO, sembrerebbe che effettivamente l'esigenza della legge esista ma, purtroppo, e qui é il ridicolo, la stessa non pare che abbia funzionato proprio un gran che.
Il premier Matteo Renzi ha chiamato, quindi, Raffaele Cantone all'EXPO come il “super eroe” a Metropolis.
Ma il paese, quello reale, quello “normale” richiede un super eroe o piuttosto le dimissioni di Maurizio Lupi ministro delle infrastrutture e tale anche nel governo Letta di cui, straordinariamente, ma non tanto, non si parla affatto quasi fosse il ministro del turismo?
Ora cosa mai potrà farà Raffaele Cantone?
Se c'é il caso EXPO significa che il “sistema” ha operato in barba alla legge che istituisce l'Autorità indipendente di cui Raffaele Cantone é presidente.
Che significato, quindi, ha coinvolgere il presidente dell'Autorità indipendente che a questo punto che indipendenza ha più?
Se ne può dedurre che probabilmente l'unica concreta funzione sia quella di “interfacciarsi”, per così dire, da ottimo magistrato con il Dipartimento dei reati della pubblica amministrazione della Procura.
Ma questo non determina, o può determinare, Ça va sans dire, una sorta di conflitto di competenze?
Un ultimo punto andrebbe sottolineato.
Nella sua rappresentazione “Vita di Galileo”, Brecht fra dire allo scienziato pisano “beato il paese che non ha bisogno do eroi”.
E, all'epoca, non c'era neanche ancora la tracimazione della magistratura nella vita politica, soprattutto in Italia.