Il calcio Napoli, nelle cosi dette campagne acquisti, periodicamente propone il trasferimento di calciatore come una telenovela. Si dirà “ma che ti aspetti da un presidente che é anche un produttore cinematografico?”.

Questo è vero ma la produzione di una “telenovela” non è un prerogativa di Aurelio De Laurentiis perché è iniziata prima, al di là dei famosi rifiuti in primis quello di Paolo Rossi quello detto “Pablito” quello delle scommesse ma anche il “giustiziere Murgita, Inler e Gonalonscon una tripletta nel 1982 del Brasile non uno qualsiasi ma quello di Leandro, Oscar, Junior, Cerezo, Socrates, Falcao, Zico.

Che ricordi la storia di questi telenovelici trasferimenti è stata inagurata da Roberto Murgita dell’estata del 1998 quando questo “carneade” centravanti, mai prolifico in tema di goals, fu voluto fortemente dall’allenatore Renzo Ulivieri, DG Antonio Iuliano. Murgita tentennò a lungo: viene, non viene? Non si sa è in vacanza in Messico nel Chiapas. Poi venne e la Gazzetta intitolò: “Finalmente Murgita”.

Si trattava di un centravanti più che modesto che il compianto Scoglio, da Lipari, aveva tentato, invano, di trasformare in stopper. Restò a Napoli un anno campionato 1998-1999 marcando 19 presenze e facendo un solo goal.

All’era De Laurentiis, invece, appartiene la recente “storia infinita” del trasferimento di Gökhan Inler dall’Udinese al Napoli, con presentazione ufficiale del calciatore che nascondeva il viso dentro la maschera di un leone.  E’ al Napoli dal 2011 ha marcato 82 presenze realizzando sette goal. E’ molto discusso non rappresentando, forse, quel genere di centrocampista necessario al gioco della squadra.

Si è oramai perso il tempo dell’inizio del corteggiamento del Napoli a Maxime Gonalons (1989) calciatore francese, centrocampista del Lione e della Nazionale francese. Anche qui il gioco delle tre carte, il calciatore, l’allenatore e il Presidente del Lione. Viene, non viene, sta bene qui, vuole crescere ancora, vuole dare ancora tanto alla sua squadra.

L’arrivo di Maxime Gonalons, se fortemente voluto dalla società, è, invece, visto dai commentatori in modo controverso e, comunque, in nessun modo con commenti entusiastici.

Considerati i precedenti ... facciamo scongiuri.