I media napoletani sono tutti impegnati, con varie angolazioni di giudizio, sulla stucchevole vicenda che i calciatori, della vecchia società di calcio Napoli, nel trentennale della ricorrenza del conseguimento del primo titolo di campione d’Italia, unitamente ad alcuni estranei ma facenti parte del così detto “tifo organizzato” non abbiano ricevuto l’attenzione da loro desiderata e, forse, dovuta.
I media di casa nostra ovviamente si trastullano e si perdono in questo gioco oleografico tralasciando fatti più seri che, invece, forse, meriterebbero più attenzione se fossimo quello che non siamo....
A Radio CRC MONTEFUSCO, l'indimenticabile centrocampista del Napoli, ha dichiarato: "Dovevo andare alla Juve, ma alla fine non si concretizzò nulla. Fui felice di ciò perchè amavo la maglia del Napoli".
Ha perfettamente ragione il giornalista Alfredo Pedullà quando afferma che il Napoli non ha subito alcun torto dalla Juventus se questa ha pagato la “clausola” liberamente inserita nel contratto che, oramai, “legava” Gonzalo Higuain alla società di Aurelio De Laurentiis.....
Un autentico tormentone del Carosello anni '70 che pubblicizzava un noto "brand" di liquori era lo slogan "Ah il signore sì che se ne intende!".
Gianluca Vialli è stato un calciatore prima della Sampdoria, ove vinse con l’amico Roberto Mancini uno scudetto, poi della Juventus, ove, per il mutare del fisico, innescò una polemica a distanza con l’allenatore boemo Zeman, e oggi è un commentatore televisivo.
Ci fu un periodo che nello stadio di Napoli, il San Paolo, si doveva andare in anticipo altrimenti addirittura si rischiava di non potere entrare.
Altri tempi, fatti di scavalcatori di mura di cinta, portoghesi, raccomandati (alle porte) ma, soprattutto abbonati.....
Ma chi vi crede.
Si tratta di un opera della commedia dell’arte messa su dal produttore e dal proprietario delle sale dove poi si proiettano i film chiamati cinepanettoni.
Negli anni 60 don Marino Barreto jr cantava con la sua voce inimitabile una struggente canzone “ …. Hasta la vista Señora, è stato bello così, abbiam sognato il paradiso ma dirti addio non voglio ancor….”
Il Napoli calcio sembra sia per congedarsi con l’attuale coach lo spagnolo Rafael Benítez Maudes detto Rafa....
Hanno fatto molto “rumore” le dichiarazione, contro i vertici UEFA, del presidente del Napoli Calcio Attilio De Laurentiis nel post partita di Europe League Napoli Dnipro in cui, in verità cosa non insolita, si è vista assegnare una rete ottenuta in posizione di fuorigioco.
In generale se la regola c’è va rispettata e se non viene rispettata si determina qualcosa di abusivo e sempre ricordando l'aforisma del compianto Boskov: "Rigore è quando arbitro fischia".
Ma il presidente, purtroppo, ha fatto riferimento solo a fatti particolari non ha affrontato, discusso o criticato fatti generali la cui esistenza e persistenza potrebbero mettere in dubbio il suo stesso “stare”.
Lo Stadio San Paolo di Napoli, inizialmente Stadio del Sole, progetto di Carlo Cocchia, iniziato nel 1948, venne inaugurato il 6 dicembre 1959, con la gara di campionato fra Napoli e Juventus (2-1). La struttura è costituita da due anelli. Da quello inferiore la visione eufemisticamente è pessima. Ma pochi sanno che il progetto originario prevedeva solo il secondo anello cioè da dove si vede bene.
In origine lo stadio arrivò a contenere, anche se non ufficialmente, 100.000 persone, rigorosamente in piedi, oggi secondo l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive del Ministero dell'Interno al 6 agosto 2010 parrebbe abilitato a 60.240 spettatori.... CONTINUA
Maurizio Pistocchi, giornalista di Mediaset, detto Mister (sic), nel corso del post partita su Premium Calcio (Milano), parlando del fallo di Natali su Albiol nell'occasione del pari di Bologna-Napoli afferma: "E vero che Natali spinge Albiol, ma prima era Fernandez a strattonare il bolognese, per cui, casomai, poteva essere rigore per il Bologna.
Damato ha fatto bene a far continuare e a convalidare il gol"......
pubblicato il 20/01/2014 da napoli.com
Michel Fernandes Bastos (1983) è un calciatore brasiliano di calcio con passaporto francese che dall'Al-Ain é passato alla Roma, dopo che era dato scontato andasse al Napoli, dove, addirittura, era atteso per le visite mediche.
Il calcio Napoli, nelle cosi dette campagne acquisti, periodicamente propone il trasferimento di calciatore come una telenovela. Si dirà “ma che ti aspetti da un presidente che é anche un produttore cinematografico?”.
Si dice che più mangi ciliegie più ne mangi.
Cosi per le stupidaggini più ne fai, più ne fai, e induci altri a farne.
Prendiamo il caso del calciatore Gonzalo Higuain che, nel mare di Capri, distrattamente se non stupidamente è scivolato dal motoscafo ed ha sbattuto sullo stesso procurandosi lesioni tanti gravi che il sabato successivo ha potuto giocare (bene), marcando anche un gol e favorendone un altro, in quel di Verona...
Il recente acquisto di Gonzalo Higuain, dopo gli altri gli altri ovviamente, al di là del valore sportivo, assume un valore politico straordinario.
Anzitutto fa giustizia a Riccardo Bigon in quanto dimostra che il bistrattato direttore è in grado di fare mercato e che, probabilmente, i passati mercati in sordina, nonché i cosiddetti flop a lui attribuiti, possono, e devono, riconoscere anche altre paternità o, quantomeno, altre compartecipazioni ed assensi.
Un secondo aspetto è rappresentato dal fatto che la società con il suo presidente investe, come in verità ha sempre investito, dalla C1, ma allora, in passato, forse, con indirizzi un “pochetto” provincialotti, soprattutto recenti … “suvvia”....
Oggi sul blog che cancella i post di poco successo appare un nuovo articolo del “tifoso accademico”, ripreso da blog specializzati, che, finalmente, dovrei dire, si accorge che a dispetto di tanti esperti, commentatori, procuratori e “criticoni” che il vero fenomeno del Napoli è Hamsik (Peccato Napoli, in pochi si accorgono di Hamsik: l'unico fuoriclasse).
Guido è bravo ed esperto quindi sono felice che ricalca il mio post “AMMETTIAMOLO IL VERO FENOMENO RESTA HAMSIK” solo del 5 Aprile scorso.
L’importante è essere prima o poi condivisi.
Il post di Guido Trombetti è scomparso, non c’è più.
Eppure era proprio lì, postato nel blog di Toni Iavarone (http://www.toniiavarone.it/), l’editorialista del “IL MATTINO”, fra i post di Sommese (Risultati e appeal internazionale, Rafa è una scelta strategica), Fedele (L'allenatore di successo non farà mai miracoli) e di quello di Gino Rivieccio (Benitez porta bene, ha la B come Bianchi e Bigon)....
Pubblicato da il 14-06-2013
Scrive molto, e di tutto, il vicepresidente della giunta della regione Campania e già rettore dell’Università degli Studi di Napoli.
Scrive spesso di calcio, anche bene, appare arguto, presente sull’ argomento, conciso, spesso ironico. Quando, appunto, scrive di calcio, l'ha fatto e lo fa, nientemeno che come, “tifoso accademico” un simpatico “nick name” appioppatogli dal Corriere del Mezzogiorno e, in un certo qual modo, entrato nel gergo, scritto e parlato.
Quando si scrive tanto, e su tanti argomenti, certamente, com’è umano, non tutti i “pezzi” riescono sempre bene. La creatività non si comanda, la musa deve cantare dicevano i classici e non canta a comando se non nella poesia cortigiana.
Il suo ultimo articolo, postato sul blog di Toni Iavarone, non appare dei più riusciti e, conoscendolo, non sembra nemmeno scritto da lui. Escludendo che sia un plagio, o che “il tifoso accademico” abbia commissionato il pezzo, per poi solo correggerlo, come nelle antiche “botteghe” d’arte di pittura e scultura, si deve concludere che quest’ultimo articolo è solo riuscito non tanto bene, forse perché troppo sollecitato e, come tale, scritto distrattamente, tanto per non deludere chi, forse, lo pressava: “ibam forte via sacra……” (Orazio Satira I, 9).
Quando le cose erano, forse, più serie, il campionato di calcio era, con la funzione religiosa, il rito domenicale che si celebrava all’unisono, nel senso che tutte le partite cominciavano alla stessa ora e nelle ultime tre giornate erano in epoca precell, addirittura, anche proibite le trasmissioni radio per non influenzare i risultati.
Poi vennero i primi antipici per la nazionale ovvero per quella, e dico quella e solo per quella, squadra di club impegnata nella, e dico nella, coppa.
Il campionato di calcio di serie A era una sorta di gioco ad asso piglia tutto. C’era una squadra chi vinceva lo scudetto e altre retrocedevano.
Non c’era il podio. Al di fuori della prima e delle ultime ciò che restava era argomento, quasi inutile, degli almanacchi.
Quando del 55-56 nacque la Coppa dei Campioni, la manifestazione era riservata esclusivamente alle squadre vincitrici del torneo nazionale.
Era sempre il gioco dell’asso pigliatutto: gli altri restavano a guardare, seconda, terza, quarta posizione era sempre e sola roba di almanacco. Era come perdere la partita dopo aver preso due pali e subito un autogol. Di fatto la partita era stata persa.
Non so se risponde a verità la circostanza per la quale Marco Verratti, il talentuoso playmaker del Pescara dei miracoli di Zeman ed oggi apprezzato giocatore del PSG e seguito anche dal Real Madrid, acquistato di fatto nell'estate del 2012 dal Napoli, rifiutò la società partenopea su (giusto) consiglio del suo manager, Donato Di Campli, nel timore che, a causa dell'allenatore Walter Mazzarri, avrebbe giocato poco o niente, facendo la fine di Luca Cigarini....
Che ciclo ha finito Mazzarri?
Una coppetta Italia e piazzamenti che, obiettivamente, hanno permesso alla società di partecipare alle Coppe Europee per tre anni consecutivi, di cui la sfilata in Europe League è stata semplicemente indecente, come l’eliminazione dalla coppetta Italia di quest’anno.
Il ciclo si chiude dopo avere vinto, anche senza arrivare alla tripletta dell’Inter e di Jose Mourinho.