Pubblicato da IL MATTINO il 7.Luglio.2014
Si tratta di vero e proprio terrorismo sanitario quello che, non da oggi, si abbatte, con inaudita protervia, sulle fertili zone a nord di Napoli, ridotte a sole “terre dei fuochi”.
Questo terrorismo può nascere ed essere alimentato solo perché il Paese nel suo complesso, e la nostra regione in particolare, è oggi caratterizzato da un grave analfabetismo scientifico (solo il 3% della popolazione conosce il metodo scientifico contro il 78% della Finlandia fonte OCSE) e da un ampio analfabetismo di massa che ci ha dolorosamente visti, e ci vede ancora, protagonisti negativi nei vari metodi di cura del “cancro” (Vieri, Bonifacio, Di Bella) e, recentemente, anche delle malattie degenerative Davide Mannoni e il suo metodo “stamina”.... CONTINUA
Alessandro Barbano, su Il Mattino di Napoli, il 23 Marzo us, nell’editoriale “I ragazzi del sud che vincono i test e il sud che perde” innesca, come ogni articolo “fertile”, un ragionamento... CONTINUA
Ernesto Mazzetti sul Corriere del Mezzogiorno del 16 Novembre ha scritto un bell’articolo, per certi versi, addirittura malinconico, come riconosce lo stesso autore: la scienza svanita.
Freudiamente, a proposito della scienza svanita, l’articolo inizia con il riferimento alla “Città della Scienza” luogo dove si terranno le celebrazioni e le rievocazioni di un periodo irripetibile culturalmente e politicamente....
Proviamo , se possibile, e non sempre ci si riesce, a separare, il fatto dal commento.
Non tutti, forse, hanno la visione globale del fatto che a Casal di Principe, in provincia di Caserta, nessun residente era collegato alla rete idrica pubblica, e solo grazie a un commissario prefettizio, non un sindaco, non un politico eletto, solo quest’anno, sono arrivati i contatori d'acqua. E sempre incomprensibile deve apparire lo scandalo permanente della “monnezza”, ovvero la condizione edilizia alle falde del Vesuvio in cui brilla, di luce propria, la costruzione in essere in piena zona rossa dell’Ospedale del mare.,,
pubblicato da il12.10.2013
Alla fine è saltata, nel senso che non si è tenuta, la prima al San Carlo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L’astensione dal lavoro del personale del teatro ha prevalso anche sull’appello nientemeno che del poco noto ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Massimo Bray.
Il filosofo Biagio De Giovanni ha, purtroppo, commentato che la città ha perso un’occasione.
Ma, come sempre, c’è anche un altro punto di vista....
La collega Rosa Carrano, con riferimento alla drammatica mancanza di donazione di rene, afferma, prima sul Corriere del Mezzogiorno e poi anche su Il Mattino, che “In Campania e al Sud Italia in generale c'è purtroppo un problema di tipo culturale, c'è il culto del corpo e della sua conservazione anche da morto”.
Quest’affermazione è, probabilmente, vera ma, forse, è troppo facile liquidare un argomento tanto complesso e diffuso attribuendo le cause del fenomeno solo alla poca cultura se non, addirittura, alla sottocultura egoistica dei possibili donatori o dei loro congiunti.
Da noi, verità, andrebbe ammesso che, al di fuori di quella confessionale, non c’è, in generale, la cultura del post-mortem.
Tale affermazione può essere facilmente verificata osservando lo scandalo della manutenzione dei cimiteri, peraltro anche privi da sempre della civile possibilità della cremazione, gli atti di vandalismo cui sono oggetto, ma anche le condizioni delle sale mortuarie delle nostre strutture sanitarie e, infine, costatando anche che questa cultura della fine manca nella formazione medica universitaria della nostra città.
«…… il Napoli… quando me li trovo di fronte scatta qualcosa»
Così pare abbia risposto alla domanda quale calciatore (quale collega) gli fosse più antipatico Claudio Marchisio, calciatore, (pedatore direbbe Brera), 27 anni, bandiera della Juventus soprannominato, per la sua spiccata eleganza nel vestire, «piccolo Lord» o «principino»....