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MOLO SAN VINCENZO E “NAVY PEER”

Leggo comunemente, con piacere, gli articoli che, puntualmente e periodicamente, Marco De Marco pubblica sul corriere del mezzogiorno di cui è stato direttore, giornale che a Napoli, per condizioni che forse meriterebbero un approfondimento, non è mai riuscito ad andare oltre che ad essere inserto del corriere della sera.

Gli articoli di Marco De Marco sono puntuali, precisi, e l’autore li “svolge” con prosa piacevole, liscia e piana.

A tale mio personale giudizio non si sottrae il suo ultimo articolo “Ma la città non rivendica il suo molo”....

De Marco si riferisce al molo San Vincenzo e all’impegno che il nuovo presidente dell'Autorità portuale di Napoli, Pietro Spirito, quello che guadagna più di Putin, aveva assunto dichiarando che “ il suo primo NAPOLI Molo San Vincenzo CHICAGO Navy Peerobiettivo, entro l’estate, sarebbe stato quello di riconsegnare l’area del Molo San Vincenzo alla città (inizialmente almeno nei fine settimana)”.

Il direttore De Marco, che certamente non pensa alla duplicazione della bislacca passeggiata di Bagnoli, e forse fa riferimento a un “qualcosa” simile al Navy Peer (molo della marina) di Chicago dove un tempi attraccava la flotta militare di stanza nel lago Michigan che, donato alla città, oggi è un luogo turistico di attrazione dove, nel mio stare, ho trascorso distensivi week end.

L’unica operazione del così detto “waterfront” napoletano che riesco a ricordare è l’abolizione della cancellata di cui, in analogia con quella della villa comunale, è ignota la destinazione finale.

Dal punto di vista organizzativo c’è stato poi lo spostamento dei traghetti per le isole dal Beverello al Molo di Porta di Massa cioè con sciagurata determinazione lontano dalle funicolari e dalla metropolitana, in balia di un’improbabile “navetta” o, allo sbarco, anche di taxi costretti a un lungo giro per prendere la direzione centro. Ovunque tutto appare “precario”, “sciatto” e sporco dalla segnaletica alle arrugginite panche che fanno bella mostra di se al Beverello unitamente alle orribili barriere di cemento o plastica che siano.

Pietro Spirito nuovo presidente dell'Autorità portuale di Napoli ha fatto ciò che presa carica e relativo emolumento fan tutti ha semplicemente detto il falso. Certamente la città non rivendica il suo molo ma questo forse imporrebbe un atto rivoluzionario.

 

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