Walter Siti, critico letterario, saggista e scrittore italiano, propone su Repubblica.it, con il titolo "Noi come Petrarca cerchiamo Laura disperatamente", il Sonetto 272 dei “Rerum vulgarium fragmenta” di Francesco Petrarca (1304–1374).
Dice Siti “Non è un sonetto perfetto e questo commuove in un poeta che è stato modello di perfezione per alcuni secoli”.
Il sonetto, in anni lontani, fu oggetto di studio (scolastico), anni troppo verdi per potere essere apprezzato, compreso e condiviso.
Riporto di seguito il sonetto ed un bel commento di cui lascio il sito internet...
Pubblicato il 08-06-2013
E’ sempre difficile cogliere, così come quando finisce un amore, l’inizio di un degrado di un bene. C’è un momento in cui, in entrambi i casi, ci si chiede come sia potuto succedere e quando sia iniziato. In entrambi i casi l’inizio appare incerto, confuso.
Lo stato di quella che fu il “pubblico passeggio” del viceré di Carlo II di Spagna, e poi Villa Reale dei Borbone, è sotto gli occhi di tutti ma di una città indifferente, e, purtroppo, molto involgarita dalle troppe licenze commerciali....
Da mia Madre ho appreso che l’Iliade era il poema di Achille e non quello di Ettore, da lei ho imparato a fare il presepe.
Erano tempi difficili, vinceva la fantasia e l’invenzione. San Gregorio Armeno, la strada, non era, ancora, una meta turistica, non si comprava “bello e fatto”.
Così appresi che con la carta del giornale con la farina e l’acqua si potevano fare montagne e pianori che andavano, poi, colorati, con il marrone e il verde. Si cominciava subito dopo i “morti”, senza fretta, un poco al giorno, con amore, senza televisione il cui possesso, a prescinderne l'uso, comporta oggi una tassa.....
A Venezia, a palazzo Grimani è stata allestita una bella mostra di Hieronymus Bosch (1453–1516), un pittore olandese. Tra le sue opere "Il Prestigiatore", forse realizzato tra il 1496 e il 1520 e di cui ci sono diverse copie, tra dipinti e disegni. Quivi si rappresenta uno stolto che, colpevole della propria stupidità secondo la visione di Bosch, attratto da un prestigiatore viene derubato dal suo complice.
La vita politica italiana, negli ultimi anni, si è trovata piena di prestigiatori, di chi ha prodotto come dal cilindro un capo del governo quindi mai eletto, e questi, come una "matrioska", ha prodotto un governo di non eletti ma nominati. C'è stata,poi, l'apparente fiducia parlamentare con i suoi tanti distinguo, e l'illusione del risultato, dell'aver evitato il baratro (Greco).
Tornando al quadro di Hieronymus Bosch si può notare, appunto sulla sinistra, un borseggiatore che allegerisce lo stolto. Restando in metafora il particolare potrebbe raffigurare l'aumento delle tasse, lo spending review, gli esodati, la disoccupazione, la recessione.
Ma l'illusionista si appresta alla più grande magia essere rinominato senza candidarsi in nome dell' "agenda", e raccogliendo voti che non ha.
L'articolo di Andrea Colombo, che di seguito riproduco, bene affronta la questione.