Nella prima repubblica, con questa frase “pomposa”, in genere, il segretario di quelle formazioni che erano definiti i “partiti” apriva, o chiudeva con il discorso conclusivo, le manifestazioni “congressuali.
Era un una frase ad effetto del segretario che accompagnava in genere una diversa “collocazione” del partito nello scacchiere politico.
Sento oggi di dovere pronunciare la frase che dà titolo a questo post nel momento che cancello dal mio sito il glorioso simbolo del Partito Repubblicano Italiano, quello storico, quello di Ugo La Malfa per intenderci, che ho seguito orgogliosamente fin dai tempi del Liceo ….
Si è tenuto lunedi 14 us, a Napoli, in un albergo cittadino, davanti a un folto pubblico, organizzato dal Partito Repubblicano Italiano e dalla Fondazione Regioni d’Europa, un vivace dibattito sulla sanità.
Il tema iniziale era ristretto allo scenario della sanità regionale ma l’autorevolezza dei convenuti lo ha tracimato rapidamente in uno scenario nazionale e, addirittura, europeo, nell’ambito della globalizzazione.
Ci sono stati alcuni punti che vanno decisamente annotati per essere una “potenziale” proposta come nella tradizione repubblicana.....