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MARIO ADINOLFI E QUEL “TWEET” DISCUSSO E DISCUTIBILE

Proviamo , se possibile, e non sempre ci si riesce, a separare, il fatto dal commento.

Non tutti, forse, hanno la visione globale del fatto che a Casal di Principe, in provincia di Caserta, nessun residente era collegato alla rete idrica pubblica, e solo grazie a un commissario prefettizio, non un sindaco, non un politico eletto, solo quest’anno, sono arrivati i contatori d'acqua. E sempre incomprensibile deve apparire lo scandalo permanente della “monnezza”, ovvero la condizione edilizia alle falde del Vesuvio in cui brilla, di luce propria, la costruzione in essere in piena zona rossa dell’Ospedale del mare.,,

La terra dei fuochi LogoSi susseguono manifestazioni a nord di Napoli per chiedere la bonifica delle terre dell'agro Casertano e dei comuni dell'hinterland settentrionale del capoluogo campano devastate da discariche abusive di chissà cosa.

Spregiudicati personaggi in cerca di autore, al di là del certo danno ambientale e i suoi futuri possibili danni anche oncologici, soffiano su possibile insorgenze tunorali già attuali.

Mario AdinolfiMario Adinolfi é un controverso giornalista, un blogger, e anche un politico che militando nel PD è stato anche parlamentare, ancorché subentrante.

La persona è colta, polemica e intelligente. Fatti le gli opportuni distinguo è, con idee diverse, una sorta di Giuliano Ferrara, anche per stazza.

Il fatto é che Mario Adinolfi ha twettato «Si sono fatti devastare tacendo dalla camorra che ha interrato per anni rifiuti tossici, ora fanno le manifestazioni».

Questo tweet è duro quanto si vuole ma certamente, provocatoriamente, fotografa una realtà che, pur con tutte le attenuanti che si vogliono riconoscere alla gente, per molti, all’esterno, è incomprensibile sia per i tempi in cui si è realizzato questo abominio, sia per la quantità dello sversato, sia, infine, per la vastità del territorio in cui si è realizzato questo disastro. Tutte queste circostanze hanno potuto collimare solo grazie a diffuse complicità locali e su tutti i piani, così com’è accaduto per i contatori dell’acqua a Casal di Principe, per l’Ospedale del mare nella zona rossa,e, infine, per la “monnezza” napoletana.

Diversa cosa è il commento perché Mario Adinolfi chiude il suo “tweet” con un “popolo di m...a” non altrimenti specificato.

L’azione è di chi la fa non di chi la riceve per cui se Mario Adinolfi si riferisce agli “spedizionieri del nord” è volgare, ma potrebbe anche avere ragione oltre che nel fatto anche nel commento.    

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