Nel bellissimo film di Peter Weir del 1989 “L’attimo Fuggente” (Titolo originale Dead Poets Society), il professore John Keating (Robin Williams) salito in piedi sulla cattedra chiede ai suoi alunni: “Perché sono salito quassù? Chi indovina?” e loro “Per sentirsi alto” “No” risponde il professore Keating “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un'altra prospettiva”.
Perché mai ricordo il film di Peter Weir? Quale attualità ha richiamato i personaggi, gli attori e le frasi dall'ippocampo, da quell'area profonda del cervello raffigurata nelle tavole di anatomia con la forma di un cavalluccio marino dove da tempo erano accuratamente riposte?
Recentemente mi sono soffermato sulla vicenda del Napoli (calcio) e del suo allenatore (Walter Mazzarri). Come molti sono (ero) portato ad attribuire all’allenatore molte (tutte) le responsabilità del non volere rinnovare il suo contratto (milionario- parlo di euro-), del non volere continuare ad accudire al “progetto”, fino a sfiorare, addirittura, il concetto del tradimento, dell’irriconoscenza e quant’altro e sollecitare, appunto, il presidente a prendersi(ci) lo “sfizzio” di non rinnovargli il contratto (anche qualora l’allenatore avesse voluto).
Perché Walter Mazzarri da San Vincenzo se ne … vorrebbe andare alla Roma?
Certamente non per motivi economici essendo pagato ai livelli di Conte, allenatore dei bicampioni d’Italia della Juve, che certamente qual cosina in più forse l’ha fatta. I risultati sportivi a livello di “statistica” di punti conseguiti li ha, e fa sempre di tutto per sbandierarli, e ha vinto pure anche una coppa Italia. Ma è tutto qui. Un po’ poco per i tifosi azzurri che hanno ancora nell’aria il profumo di due scudetti vinti, uno smarrito, una coppa UEFA, e una coppa Italia conseguita sempre e solo vincendo tutte le gare.
Perdonate ma, nel Napoli “attuale”, a mio parere, il vero "fenomeno" resta Marek Hamsik, "Marekiaro" per i suoi tifosi, fra cui mi annovero.
Se si scorre la classifica dei marcatori di tutti i tempi Hamsik si colloca al decimo posto con 67 reti, a soli tre goal da Cané e Vinicio e, addirittura, a solo sette dal sempre elogiato Beppe Savoldi, e ha anche solo trenta gol in meno dell’altro osannato "fenomeno" Edinson Cavani detto Matador.
Senza tenere conto dei suoi assist.
Antonio Corbo, esperto e competente editorialista di Repubblica scrive: "una domanda secca. A De Laurentiis. È questo l’allenatore giusto per il suo progetto? Il profeta del quieto vivere? L’apoteosi del calcio appagato?".
Caro Corbo martedì 19 Febbraio ho postato "Giuseppe Berto e Aurelio De Laurentiis" in cui, sebbene in termini diversi, mi ponevo interrogativi analoghi.
De Laurentiis dice di avere un progetto fatto di un Napoli di giovani talenti, possibilmente provenienti dalla "scugnizzeria". Il progetto, però, non prevedeva (vedi Reja e forse anche Donadoni) nè, tantomeno, prevede (Mazzarri) un allenatore che attui il progetto, ovviamente controllando ed essendo responsabile di tutta l'area tecnica fino agli esordienti per intenderci.
E allora?
Allora ha ragione Corbo "parole, parole, parole" ma in realtà la società è fatta anche di interessi e di bilanci.
Sai che bei buchi di bilancio fra usato sicuro e giovani, tanti, non usati?
Il 10 giugno 2001, domenica, penultima giornata di campionato, il Napoli pareggiò in casa con la Roma, mentre il Parma di Tanzi Callisto, grande amico di Corrado Ferlaino, perdeva 1-2 in casa con il Verona.
Fu una partita strana. Ma con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli e lo condannò alla retrocessione in Serie B. Da cui il declino.
Tutta l'Italia sapeva che il Verona era, per così dire, una succursale del Parma tranne chi di dovere che lo avrebbe dovuto impedire e, in ogni caso, punire.
Poi si parla dei contrasti delle tifoserie.
Giuseppe Berto (1914–1978) è stato uno scrittore italiano, Aurelio De Laurentiis (1949) è un produttore cinematografico, dirigente sportivo e imprenditore italiano, titolare della Filmauro, presidente del Napoli e consigliere della Lega Calcio.
Apparentemente i due non avrebbero nulla in comune sia per età sia per attività.
Eppure li unisce “La cosa buffa”. L’uno l’ha scritta l’altro l’ha creata con la società sportiva Napoli le cui ultime vicende mi hanno ricordato il libro di Berto e mi hanno spinto a riprenderlo.
Il presidente del Catania calcio Antonio Pulvirenti, parlando del presidente della Juventus, Andrea Agnelli ha avuto modo di dire "E' sembrata più che altro una zitella isterica, in crisi di astinenza".
E se i suoi dipendenti, pagati, peraltro, antistoricamente, da Giuseppe Marotta, con le sue dichiarazioni, e l'allenatore Antonio Conte, con suoi comportamenti nel post partita di Juventus Genoa avessero fatto scuola dal presidente?
Il vero fatto, tuttavia, è che per molto meno, vedi Pandev prima e Mazzarri poi nella finale della supercoppa a Pechino, vengono prese sanzioni sia in corso di gara che dalla (in)giustizia sportiva successivamente.
Come nella vita la giustizia è (in)uguale per tutti.
A chi di dovere, coraggio, un po di dignità!
Sebbene quotidianamente ferita dagli “uomini”, da tutti e da nessuno in particolare, Napoli è a ancora oggi bellissima, anche se molto diversa da quella descritta nelle cronache degli Angioini che furono colpiti “dalla dolcezza dei luoghi”.
La città, almeno il suo nucleo centrale, è chiusa ad est dall’immanenza del “vulcano” mentre a ovest incidono i campi flegrei che “dolcemente” si adagiano su una zona anch’essa vulcanica. Si tratta della zona del monte nuovo, sorto in breve tempo, tra il 29 settembre e il 6 ottobre del 1538, della solfatara e del bradisismo (abbassamento e innalzamento del suolo) i cui movimenti sono ben “registrati” sui resti del ben visibile “macellum” o tempio di Serapide a Pozzuoli.
La bella città fondata dalla mitologica sirena Partenope quindi si pone tra due zone vulcanicamente attive.
L’attività della zona occidentale, campi flegrei, è ben visibile (solfatara a Pozzuoli, fumarole a Ischia) o, comunque, documentabile come il bradisismo. L’attività vulcanica orientale (Vesuvio) fornì prova di se l’ultima volta nel 1944. Per una strana malignità il Vesuvio fu in attività per tutta la guerra e il cratere rappresentò per la martoriata città una “magnifica” lanterna di riferimento per i bombardieri alleati vanificando, di conseguenza, il coprifuoco.
La lanterna si spense con la fine della guerra....
«…… il Napoli… quando me li trovo di fronte scatta qualcosa»
Così pare abbia risposto alla domanda quale calciatore (quale collega) gli fosse più antipatico Claudio Marchisio, calciatore, (pedatore direbbe Brera), 27 anni, bandiera della Juventus soprannominato, per la sua spiccata eleganza nel vestire, «piccolo Lord» o «principino»....
Prima (1964) ci fu la “congiuntura” oggi lo “spending review”. Niente di nuovo si potrebbe dire.
ll fenomeno è generale e locale. Così a Napoli (Comune di) si ipotizza un nuovo dissesto (finanziario).
Sarebbe il secondo in circa diciotto anni, mentre tra la congiuntura e lo spending review sono passati circa cinquant’anni.
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