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QUELLA FARAONICA MANIFESTAZIONE D'INTERESSE PER IL SAN PAOLO

Prima (1964) ci fu la “congiuntura” oggi lo “spending review”. Niente di nuovo si potrebbe dire.
ll fenomeno è generale e locale. Così a Napoli (Comune di) si ipotizza un nuovo dissesto (finanziario).
Sarebbe il secondo in circa diciotto anni, mentre tra la congiuntura e lo spending review sono passati circa cinquant’anni.

San-Paolo-Scoperto-e-Coperto.jpgLo stadio San Paolo fu costruito su un elegante progetto di  Carlo Cocchia e Luigi Corra ed inaugurato nel 1959 (Napoli-Juve 2-1).
Fu brutalizzato e appesantito dai lavori di copertura (chissà se l’appalto dell’epoca non prevedesse nei costi anche il peso del ferro) di Italia 90 , gli stessi della tranvia. Lo stadio si dice abbia onerosissimi costi di manutenzione (che in realtà vengono fatti solo per per urgenza e prescrizioni piuttosto che come vicenda ordinaria) costi di cui il comune non può certamente sobbarcarsi se è vero che trascura la manutenzione delle strade, per non parlare del resto.
La Legge 15 maggio 1997, n. 127 concernente "Misure urgenti per lo snellimento dell'attività amministrativa e dei procedimenti di decisione e di controllo" detta, tra l’altro anche “Disposizioni in materia di alienazione degli immobili di proprietà pubblica”.
Per chiunque sappia fare di conto sarebbe l’occasione giusta per “disfarsi”, al giusto prezzo, del peso (in tutti i sensi) del San Paolo, ricavando una liquidità da rinvestire e perdere, nel contempo, l’onere delle spese di manutenzione ordinarie e straordinarie.
Invece la giunta comunale approva una delibera per una “MANIFESTAZIONE D’INTERESSE” non solo per la “PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO STADIO” ma anche, se le cose si fanno si devono fare bene, per il “RESTYLING DEL SAN PAOLO” addirittura con la “rifunzionalizzazione degli spazi liberi circostanti”.
Progetto faraonico e la manifestazione di interesse ovviamente è stata … faraonica, di nome e di fatto, con un importo iniziale previsto (ma si sa come va a finire) di 700 (settecento) milioni di euro.
Il bello è che lo stadio in quel di Ponticelli non piace ai tifosi, agli addetti ai lavori (giornalisti) e nemmeno al Presidente del Napoli che lo stadio, giustamente, lo vuole di proprietà per farlo diventare voce attiva di bilancio, come ha fatto la Juventus e con solo 200 milioni di euro.

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