Hanno fatto molto “rumore” le dichiarazione, contro i vertici UEFA, del presidente del Napoli Calcio Attilio De Laurentiis nel post partita di Europe League Napoli Dnipro in cui, in verità cosa non insolita, si è vista assegnare una rete ottenuta in posizione di fuorigioco.

In generale se la regola c’è va rispettata e se non viene rispettata si determina qualcosa di abusivo e sempre ricordando l'aforisma del compianto Boskov: "Rigore è quando arbitro fischia".

Ma il presidente, purtroppo, ha fatto riferimento solo a fatti particolari non ha affrontato, discusso o criticato fatti generali la cui esistenza e persistenza potrebbero mettere in dubbio il suo stesso “stare”.

In verità il “sistema calcio” nazionale ed internazionale, e non in particolare Platini, Blatter o quant’altri qualunque, non persegue la regolarità che non consentirebbe più di aiutare e quindi favorire.

Ad esempio: pensiamo solo un momento che altri sport Basket, Hockey, pallanuoto hanno il tempo effettivo di giuoco. Nel calcio no. Si ammonisce per perdita di tempo perdendo altro tempo, e si assiste che negli ultimi minuti, di fatto, non si gioca più e arbitri addizionali, a cominciare da quarto uomo si “trastullano” con una lavagna che indica i numeri delle sostituzioni invece di fungere da cronometristi, appunto.

Sono poi anni che si discute della tecnologia in campo. In tempo reale gli arbitri addizionali, le panchine, il pubblico sa dell’errore, tranne, forse, uno soltanto e si prosegue fra urla, fischi e proteste, mentre nel tennis, da anni, con l’ “occhio di falco” la tecnologia aiuta arbitro di sedia ed arbitri di linea, e pure anche i giocatori, determinando senza se e ma se una palla è “out” o “in”, rendendo credibile il tutto.

Ci è voluto del tempo ma in meno di un secolo ippodromi e incontri di pugilato non interessano più nessuno.