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LE LISTE DI ATTESA E IL PARADOSSO DELLA MAZZETTA

Pubblicato da IL MATTINO IL 19 MAGGIO 2015

Si legge sulla stampa che nell’Ospedale di Salerno un medico per “aggirare” la lista di attesa, cioè l’ordine di prenotazione per potere usufruire della prestazione sanitaria, avrebbe preso dei soldi, la così detta “mazzetta”.

Si tratta di un “fenomeno” che non solo non è nuovo ma parrebbe, addirittura, omogeneamente, per longitudine e latitudine, diffuso sul territorio nazionale.

Proviamo, tuttavia, al di la dell’episodio, certamente non commendevole, a provare di costruire un ragionamento generale......

Mentre appare difficile stabilire chi abbia promosso l’azione cioè, in altri termini, se l’iniziativa l’abbia presa  lo “stato di necessità” (il malato) o la “posizione dominante” il_DUBBIO(il medico) il reato dovrebbe essere certamente identificato nell’aggiramento della lista di attesa.

Non tanto, quindi, nella “mazzetta” perché se la medesima condizione fosse stata realizzata, per così dire, per “sentimento” o “simpatia” il reato dell’aggiramento della lista sussisterebbe ugualmente.

Aggirata la lista, poi, la prestazione si concretizza addirittura nell’ospedale e, non, piuttosto, all’esterno dello stesso (casa di cura), fatto questo che avrebbe determinato altra circostanza giuridica.

Quindi si realizzerebbe il reato dell’aggiramento della lista di attesa, per prestazione comunque svolta nell’ospedale, a fronte di danaro.

Tuttavia queste stesse circostanza non costituiscono reato se, per così dire, sono “protette” dalla legge della “attività professionale intra moenia” prevista dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189 "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 13 settembre 2012, n. 158”.

La Legge suddetta, tuttavia, non elimina lo “stato di necessità” (il malato) o la “posizione dominante” (il medico), mentre consente l’aggiramento della lista di attesa, lo svolgimento della prestazione nell’ospedale (e non solo) e l’onorario (non “mazzetta”) viene fatturato dall’Ospedale.

Ma allora, per sillogismo, parrebbe non essere sempre reato “aggirare la lista di attesa” o meglio non lo è se si paga con fattura. Quindi il tutto potrebbe ridursi nel caso di Salerno e simili ad una sorta di evasione del bollo. E, se così, quest’ultima, quindi, potrebbe anche soggiacere al cosi detto “ravvedimento” operoso?

C’è un aspetto che meriterebbe, forse, un approfondimento politico e forse normativo ed è, nel caso di Salerno, come riportato dalla stampa, il basso importo della “mazzetta”.

Basso in assoluto o rispetto alle tariffe “ufficiali” perché se queste ultime fossero effettivamente tanto alte allora questi importi, forse, meriterebbero una riflessione generale. La “mazzetta”, insomma, potrebbe assumere il commendevole ruolo di calmiere.

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