Che ciclo ha finito Mazzarri?

Una coppetta Italia e piazzamenti che, obiettivamente, hanno permesso alla società di partecipare alle Coppe Europee per tre anni consecutivi, di cui la sfilata in Europe League è stata semplicemente indecente, come l’eliminazione dalla coppetta Italia di quest’anno.

Il ciclo si chiude dopo avere vinto, anche senza arrivare alla tripletta dell’Inter e di Jose Mourinho.

Il ciclo che Mazzarri e una stampa servile dicono di aver chiuso è roba di "noi atri", roba di provincia ottenuto, peraltro, con una squadra formidabile, anche se solo dalla cinta in su, ma che nessuno può negare che forse un'altra direzione tecnica avrebbe meglio condotto e ottenuto risultati migliori.

Se di ciclo concluso si deve parlare e del ciclo che oggi chiude la Società.

Lei sì, anche con l’addio al calcio giocato di Gianluca Grava il “Gravatar” dei tifosi, chiude un ciclo iniziato in Serie C con l’abile regia di Pierpaolo Marino.

Oggi la Società deve dimostrare lei di essere diventata grande oltre che per la solidità di bilancio. La fine della fase adolescenziale coincide esattamente con l’ingaggio di un grande allenatore internazionale che dia spessore al gioco, prestigio alla società stessa e attiri di per se giocatori a essere, a loro volta, ingaggiati dalla Società stessa. Un allenatore che sposi, senza mal di pancia, il progetto della società, che non è solo ed esclusivamente tecnico sportivo ma   anche economico aziendale se si vogliono i risultati tecnico sportivi.

L’allenatore è solo il primo tassello. Le Società che si rispettano devono avere un articolato organico societario ovviamente non equivoco nei confronti della proprietà.