Marcello Veneziani posta nella sua rubrica “Cucù”, “IL GIORNALE” del 03/12/2013, un bell’articolo dal titolo: “Cinque stelle e mille ragioni “ in cui, di fatto, riassume concetti e pensieri sempre più presenti nel nostro Paese e da principio sostenute, tra altri, da Paul Robin Krugman economista e Premio Nobel per l'economia 2008.

Recentemente anche Romano Prodi, all’epoca uno dei più agguerriti sostenitori del Trattato, ritiene che "E' tempo di cambiare Maastricht" intendendo con ciò un’ampia rivisitazione del sistema che a diverse latitudini dell’Europa pare non tenga più, essendosi trasformato da una “possibilità” in una “mannaia” economica. Romano Prodi dice, tra l’altro, «In tre anni di austerità il rapporto fra debito e Pil è sempre aumentato. Vuol dire che è una politica  sbagliata».

In un certo senso gli eco Carlo De Benedetti con il suo contributo pubblicato sul SOLE "Lo spettro della deflazione”.

Krugmann, Prodi e De Benedetti modi diversi per dire diversamente quello che dice oggi il comico ma: Quamquam ridentem dicere verum quid vetat?

Riporto per intero il breve post di Marcello Veneziani…..

 

 Cinque stelle e mille ragioni

Posso dirvi una cosa? Nella gara surreale che affonda l'Italia, chi si avvicina più alla realtà e ai rimedi necessari e radicali richiesti è proprio Beppe Grillo. I suoi toni sono urlati come un vecchio barbaro alla battaglia finale ed esagitati come un comico a cui hanno infilato supposte di stupefacenti.

Marcello VenezianiMa rinegoziare il debito e la moneta unica, scaricare le agenzie di rating e il dispotismo finanziario, reintrodurre sani dazi, abolire le Regioni, tagliare i costi della politica, mi sembra un programma necessario per il nostro Paese e per l'Europa mediterranea. Pensate alla follia delle agenzie di rating che vogliono punire tutti in Europa, ora pure l'Olanda e magari la Germania, cioè la padrona di casa. Immaginano l'Europa come un club così esclusivo da espellere tutti i soci.

O pensate alla follia nostrana delle Regioni che sono state l'inizio della rovina italiana. Con amaro piacere noto che sono in tanti ora a sostenere che il male primario d'Italia sono le Regioni, fonte di massimo spreco e di espansione corrotta della partitocrazia. Lo scrivevo in solitudine da anni ma l'ubriacatura federalista e il galateo politico vietavano di dirlo.

Ora ci vorrebbe qualcuno che presentasse con sobrio rigore, con realismo e, soprattutto, con credibili curricula un programma simile a quello di Grillo. Puoi avere le migliori idee, ma se poi hai quei parlamentari da Taverna che sputano e insultano, così grossolani e inadeguati, non vai oltre le gag. Ma dobbiamo difendere l'Italia da Bruxelles e gli italiani dall'Italia.

 

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