SANITA IN CAMPANIA QUALE FUTURO?Si è tenuto lunedi 14 us, a Napoli, in un albergo cittadino, davanti a un folto pubblico, organizzato dal Partito Repubblicano Italiano e dalla Fondazione Regioni d’Europa, un vivace dibattito sulla sanità.

Il tema iniziale era ristretto allo scenario della sanità regionale ma l’autorevolezza dei convenuti lo ha tracimato rapidamente in uno scenario nazionale e, addirittura, europeo, nell’ambito della globalizzazione.

Ci sono stati alcuni punti che vanno decisamente annotati per essere una “potenziale” proposta come nella tradizione repubblicana.....

 

Giuseppe Ossorio ha rilevato, introducendo la discussione, l’ “incongruenza” cronica e manifesta dell’ente regionale che, in tema di prestazioni sanitarie, tramite le articolazioni del sistema è simultaneamente controllore, controllato e, addirittura, organizzatore delle stesse.

Ernesto Esposito, Direttore Generale ASL 1, ha rilevato le enormi difficoltà finanziarie della organizzazione da lui diretta e, particolare, la gestione degli Ospedali, non Aziende, che ricadono nella sua amministrazione e di come le finanziarie subentranti spostino continuamente la meta dela sterilizzazione del debito.

La senatrice Annamaria Carloni ha lamentato di come la morsa finanziaria abbia oramai distolto l’attenzione dall’etica dell’accudimento delle necessità dei pazienti auspicando una rilettura più attenta e puntuale del dettato costituzionale.

Maria Triassi, dalla visuale che le proviene dal suo management sanitario, ha disegnato, in uno scenario globale e di libera circolazione per certi versi inquietante, come una crisi di sistema, cui si assiste in Italia, e, particolare, nelle regioni del mezzogiorno, possa essere fonte di “risorse” di altri sistemi sanitari europei e non solo.

In un articolato intervento il senatore Enzo D’Anna ha argomentato innanzitutto che sistema sanitario pubblico non è sinonimo di statale come, invece, spesso si vuole lasciare intendere. Pertanto, la crisi economica del sistema sanitario potrebbe e dovrebbe essere affrontata e risolta anche con altre possibilità di finanziamento, proprio nel rispetto costituzionale, invocato dalla Carloni, che garantisce cure gratuite solo agli indigenti. Il senatore non ha lesinato critiche alla classe politica che ha sempre considerato il sistema sanitario in modo clientelare.

Hanno, inoltre, contribuito alla discussione, Alfredo Ponticelli, Salvatore Scognamiglio, Bruno Zuccarelli che ha voluto “spalmare” la condizione attuale su responsabilità diffuse che vengono da lontano e Sergio Crispino che, facendo riferimento all’intervento del Direttore Generale dell’ASL 1, ha auspicato una maggiore “integrazione” fra Stato e capitale privato.

Tutti hanno convenuto sulla necessità di un nuovo incontro.