Sono in corso di svolgimento le “primarie” di quello che fu il PD, l’ultima rappresentazione politica del grande partito della sinistra italiana, di quello che orgogliosamente i “compagni” chiamavano il più grande partito comunista dell’occidente.

Roba del…secolo scorso.

Oggi a pochi è chiaro il perché l’attuale “establishment” del PD mantenga in piedi questa “liturgia” che poteva avere un senso quando, in epoca di coalizioni, centrosinistra, dava l’illusione di “scegliere”  colui che avrebbe guidato la coalizione e poi presieduto il governo in caso di vittoria e l’opposizione in caso di sconfitta elettorale, ma non ricordo che incarnasse il segretario.

Ma oggi che la coalizione non c’è che senso ha vincere una primaria? Se poi si tratta solo di indicare il segretario del partito la sede di questa liturgia non è naturalmente il Congresso?

L’unico concreto motivo che si riesce ad intravedere in questa farsa elettorale è quello che il PD vuole mantenere la primogenitura di questa farsa e potere poi accusare le altre aggregazioni politiche di non farle, la destra, o di farle in modo diverso e non condiviso, come il movimento a 5 Stelle.