Lucio Palombini.....Blog

Pubblicazioni

Il Caso del Mese

Calendario

Loading ...

Foto

Blog Achivio

Inviato il

A PROPOSITO DEI SENATORI A VITA

Quella di senatore a vita è una carica cui accedono di diritto i Presidenti emeriti della Repubblica, e, di nomina, su proposta del Presidente della Repubblica in carica, cittadini italiani che abbiano “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”, in entrambi i casi salvo rinuncia.

Si tratta di un evidente “retaggio” dello Statuto Albertino che consentiva al Re di scegliere categorie di dignitari” su cui Umberto Terracini (1895–1983), presidente dell'Assemblea costituente ebbe a dire "la nomina a vita urta contro il principio del rinnovamento del Senato; ogni celebrità, per quanto viva astratta dalla vita politica, ha in definitiva di fronte ai problemi politici un suo determinato atteggiamento, che si rifletterebbe inevitabilmente sulla fisionomia politica del Senato quale risulta dalle elezioni".

Tornando da dove eravamo partiti se quella di senatore a vita è una carica salvo rinuncia: c'è chi ha mai rinunciato?.....

Fra quelli “di diritto” non risulta. Non è stato frequente fra  i “nominati” ma, fra questi, la risposta é si: il parmense Arturo Toscanini (1867–1957) che disse no grazie a Luigi Einaudi, e il "toscanaccio" Indro Montanelli, da Fucecchio, (1909–2001) che rinunciò alla proposta dell'allora presidente Cossiga.

Quella di senatore è probabilmente la carica politica certamente più prestigiosa, o, almeno, forse, lo è stata, tanto che l’assemblea di Palazzo Madama è presieduta da quella che viene definita la seconda carica dello Stato. In questo contesto, la carica di “senatore a vita”  che viene conferita per “altissimi meriti” assume, certamente, un prestigio elevato a potenza.

L’avvento del disastroso maggioritario con le votazioni spesso all’ultimo voto ha conferito a queste figure un ruolo “politico” che non solo non avevano mai avuto ma che, forse, non era nelle intenzioni neppure del Costituente.

Il “pericolo” fu avvertito, anche se tardivamente, dal senatore di diritto Francesco Cossiga, che da presidente della repubblica ne aveva nominati ben cinque, sia con la proposta di abolizione I Quattro di Napolitanodella carica di senatore a vita, che, in via subordinata, con la proposta di abolizione o comunque della limitazione dell’esercizio del voto di queste figure.

Recentemente il Presidente Giorgio Napolitano ne ha nominato ben quattro in una volta. Si tratta di  Claudio ABBADO (1933), Elena CATTANEO (1962), Renzo PIANO (1937),  Carlo RUBBIA (1934). La Albertina “regalità”  della nomina fa si che con Abbado, Piano e Rubbia possa essere stata nominata anche la professoressa Cattaneo che, così, diventa la terza donna ad essere nominata senatrice a vita dopo Camilla Ravera e Rita Levi Montalcini che, tuttavia, non se ne dolga la neosenatrice e collega, avevano alle spalle storie di gran lunga diverse.

In occasione di un recente voto al senato i senatori a vita sono stati violentemente attaccati per la “saltuarietà” della loro partecipazione ai lavori dell’assemblea.

Non è un imbarazzo, un prezzo troppo alto per chi illustrato la Patria per altissimi meriti ed ha già fama? E’ questa la stima che si può avere di se stessi?.

Last modified il
Taggati su: Costume Politica
0

Commenti