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CHE SIANO RSU O LIQUAMI “NATURA NON FACIT SALTUS”

b2ap3_thumbnail_Napoli-com.jpgPubblicato da il 23 Giugno 2013

 

L’allocuzione latina “Natura non facit saltus”, usata daLeibniz (1646–1716) in senso scientifico, è stata, poi, utilizzata, in ambito filosofico e dialettico, per intendere, generalmente, che, nelle cose e negli eventi, può non esserci sempre un taglio netto e assoluto.

 Al di là delle risibili tesi complottistiche evocate spesso in momenti e soggetti diversi, va detto che da tempo per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti solidi urbani (RSU), per incapacità, Napoli è al centro dell’attenzione nazionale, e non solo, tanto che, per lo stato di emergenza appunto, fin dal 1994, ha avuto la nomina di un commissario straordinario.

 Apparentemente le cose vanno meglio ma resta che, senza un “impianto” degno di questo nome, “partono i bastimenti”, non più per le terre assai lontane carichi di emigranti in cerca di fortuna, ma carichi di “monnezza”.

Il costo dell’operazione è salatissimo e la beffa è che producono ricchezza altrove, solo perché pregiudizialmente non siamo in grado di gestire un normale smaltimento dei rifiuti come fa il tutto restante mondo civile.

Partono i bastimenti, ma intanto nelle campagne limitrofe alla città restano, immodificate, quelle costruzioni a piramide tronca, azteca, fatte non di pietra ma di “eco balle”, che pare tanto “eco” non siano, e il cui il solo stare probabilmente produce reddito non si a chi ma a qualcuno certamente....

 Oltre i rifiuti solidi urbani, l’altro smaltimento di una comunità moderna è rappresentato dalle acque luride (fogne), da noi città rivierasca, smaltiti da sempre a mare.

Ecoballe e Depuratore di Cuma (NA)Qualcuno ricorderà la grande fogna che aveva la “foce” in via Partenope, accanto alla colonna spezzata, dove ancora oggi se  ne possono ammirare i resti. Poi venne il tempo della captazione, del convogliamento e della depurazione.

Si apprende che a Napoli Est, a San Giovanni a Teduccio (San Juan Tedù di Totò) vengono sversati  2000 litri al secondo di liquami (non depurati) in mare.

A Ovest non va meglio se il grande depuratore quello di Cuma, costruito negli anni 90, forse male, certamente mantenuto peggio (nel 2002 la magistratura sequestrò l'impianto per la “mancata vigilanza sulla natura dei liquami sversati”) ha, di fatto distrutto dal punto di vista ambientale il litorale domitio quella zona bellissima che era, non molto tempo fa, come la costa oceanica americana, dove le onde del mare sollevate dal maestrale s’infrangevano su dune di sabbia.

 I liquami sono subdoli non si accumulano come i rifiuti solidi urbani, non fanno piramidi ma inquinano ugualmente e ben lo sanno i sindaci di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, ma anche delle isole, Procida, Ischia e Capri e, ovviamente degli operatori turistici appunto del litorale domitio.

 Se riferito ai rifiuti è questo, forse, un altro senso della “natura non facit saltus”, cioè l’incapacità “senza saltus” allo smaltimento dei rifiuti sia solidi sia liquidi, di una società, e della politica che esprime, che non comprende e non difende il suo patrimonio paesaggistico e turistico, alla costante ricerca solo della “commessa”.

 E poiché al buffo e al ridicolo non c’è mai fondo, e quando lo si raggiunge si può sempre scavare, è dell’ultim’ora il perentorio ammonimento del ministro dell'ambiente Andrea Orlando che a Napoli e a Salerno dovrebbero essere costruiti almeno due inceneritori. Questi servirebbero a evitare una multa dall'Europa di almeno (solo) 8 milioni di euro il giorno "Una bastonatura che (non l’Italia) ma la Campania non si può permettere".

Al ministro della repubblica ha fatto eco il vicesindaco di Napoli, con delega all'Ambiente, Tommaso Sodano che gli ha seraficamente risposto "Inceneritori? Questione archiviata” e altre amenità.

Sai le risate se in futuro la Corte dei Conti, come per la giunta Iervolino, dovesse fare un rilievo.

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