E’ stato riportato dal Corsera Salute che l’infezione della Mononucleosi potrebbe non trasmettersi solo con i baci ma anche con posate e bicchieri.

La Mononucleosi è un’affezione frequente e, pertanto, circa la sua identificazione ha, com’e logico che sia, differenti paternità, anche a latitudini diverse.

Si sostiene che la prima segnalazione dell’affezione fu fatta da Nil Fëdorovič Filatov in un pediatra russo nel 1885.

Nel 1889 la malattia, peraltro nota nella pratica medica anche in Germania, è estesamente descritta da Emil Pfeiffer (1846–1921) sotto il nome di "Druesenfieber" (febbre linfoghiandolare) da cui “febbre ghiandolare o malattia di Pfeiffer”.

Quest’ultima non va confusa con la sindrome di Pfeiffer che, invece, è una malattia genetica autosomica che determina una condizione clinica variabile, divisa in tre gruppi secondo il suo manifestarsi (fenotipo) (Robin-NH et al. Favorable prognosis for children with Pfeiffer syndrome types 2 and 3: implications for classification. Am-J-Med-Genet. 1998 Jan 23; 75(3): 240-4).

Nel 1920 due medici statunitensi, Thomas P. Sprunt e Frank A. Evans associarono alla malattia di Pfeiffer l’aumento dei linfociti (linfocitosi) periferici (circolanti nel sangue) che apparivano anche “atipici” e coniarono il termine di “mononucleosi infettiva” postulando la possibilità del contagio.

Per la sua trasmissibilità attraverso la saliva e per colpire prevalentemente soggetti in età giovane adulta è stato coniato il termine di “kissing disease” (malattia del bacio).

Nel 1932 due medici americani: John Rodman Paul e Walls Willard Bunnell prepararono un test sierologico per l’identificazione della malattia.

Nel 1964 fu identificato l’agente virale causale.

Solo quattro anni più tardi (1968), quando un tecnico di laboratorio (che stava lavorando con il virus di Epstein Barr Virus) contrasse la mononucleosi infettiva, si chiarì il legame tra il virus di Epstein Barr Virus e la mononucleosi.

La notizia del Corsera che la mononucleosi si può contrarre in modo diverso che dal bacio è una brutta notizia o, quantomeno, molto meno piacevole e romantica.

Una malattia declassata, derubricata da “kissing disease” a “coffee cup disease”.