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IL M5S ...SPOILING SYSTEM DELL'AULA TATARELLA

 Non c'é niente da fare sei come ti educano, singolarmente e collettivamente, come famiglia e come società.

E' dall'Italia postunitaria, dall'Italia sabauda per intenderci, che si è messo mano alla toponomastica con la volgarità del vincitore arrogante, con la stupida presunzione di pensare che cambiando il nome di una strada o di una piazza si possa cancellare la storia e con essa anche affezione o addirittura sentimento popolare.

A Napoli, ad esempio, con complicità dei così detti intellettuali locali, c'é poco o nulla che ricordi Angioini, Aragonesi e Borbone che hanno "fatto" la storia del Regno (delle due Sicilie), l'unica realtà di stato geografica, storica e politica effettivamente esistente nell’Italia preunitaria.

Tatarella e SianiPoi c'é stata l'Italia repubblicana del dopoguerra, quella post-fascista per intenderci, quella della rimozione ostentata dei simboli e dei nomi legati al “regime” come il monumento dedicato a Ines Donati a San Severino Marche rimosso nel 1944, ma anche ad esso solo riconducibili, con aspetti a dire poco bizzarri come il tardivo riconoscimento delle manifestazioni estetiche come l'architettura italiana sviluppatesi appunto in quel periodo sulla scia di altre esperienze come quella di Frank Lloyd Wright con le opere, solo ad esempio, di Giuseppe Terragni, Adalberto Libera (Villa Malaparte a Capri) e Giovanni Michelucci (stazione di Firenze Santa Maria Novella), per non parlare della tentata e, in parte riuscita, provincializzazione di D’Annunzio.

Non è sfuggito a questo particolare “spoiling system” curiosamente neppure il nome dello stadio di calcio di Bergamo, costruito nel 1928, da sempre conosciuto con il nome di Brumana (Mario), un milite fascista originario della Valle Imagna, che, recentemente, è stato ribattezzato “Azzurri d'Italia”.

Cosa c'è da meravigliarsi che oggi Roberta Lombardi, capogruppo alla camera del M5S, in diretta sul canale web "La cosa" abbia annunciato che la sala riunioni assegnata al suo movimento e che si chiama ora “Sala Tatarella”, verrà dedicata a Giancarlo Siani?

Opportunamente, se non, addirittura nobilmente, Paolo Siani, fratello di Giancarlo, ha dichiarato "Ci sembra però improprio e ci dispiace sinceramente apporre il suo nome 'in sostituzione' di quello di Pinuccio Tatarella, una figura di intellettuale aperto al dialogo, oltre che personalità di rilievo di una determinata parte politica, e comprendiamo il dispiacere dei familiari a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza".

Probabilmente si tratta di una nuova prova che, a prescindere l’appartenenza, la parte migliore del Paese non è nel Parlamento.

La parola ora al presidente Boldrini.

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