Lucio Palombini.....Blog

Pubblicazioni

Il Caso del Mese

Calendario

Loading ...

Foto

Blog Achivio

Inviato il

LA SPAL ERA E RESTA PIU’ DÌ UNA SQUADRA DÌ CALCIO

Nel 2007 ha compiuto cento anni, la SPAL, cara a quelli della mia età, la squadra di calcio di Ferrara, della città dei Finzi Contini. Pochi, se interrogati, saprebbero decifrare l’acronimo SPAL che invece sta per Società Polisportiva Ars et Labor.

Si apprende che la Giacomense (Associazione Calcio Giacomense -1967), società calcistica professionistica di Masi San Giacomo, frazione di Masi Torello, in provincia di Ferrara sta per acquistarne il marchio diventando così la prima squadra di Ferrara e giocherà proprio allo stadio Paolo Mazza il vecchio Comunale....

Paolo Mazza (1901-1981) è stato lo storico presidente della SPAL, vero talent scout di giovani calciatori, che ebbe grande influenza nel nostro sistema calcistico dell’epoca al punto di Mazza e Masseiguidare addirittura nel 1962 con Ferrari (curioso duopolio) la sciagurata spedizione della nazionale in Cile.

A Roma il 21 giugno 1962 si giocò la finale di Coppa Italia erano di fronte il Napoli e, appunto la SPAL. Il Napoli che militava in Serie B vinse 2-1 (reti di Corelli e Ronzon). Il Napoli resta, con questa vittoria, l’unica squadra di serie B ad aver vinto il trofeo con il mitico allenatore Bruno Pesaola, detto Petisso.

Nel 1967, al comunale, si giocò SPAL-Napoli, la partita finì 1-4. L’arbitro era Concetto Lo Bello che, si dice che “sfruculiato” dal pubblico con il termine “fascista”, diede al Napoli ben tre rigori (tutti realizzati). Il ministro Mattia Preti di Ferrara presentò un’interpellanza parlamentare.

La SPAL per noi giovani tifosi napoletani era sempre vista con grande simpatia, quasi fosse una seconda squadra, per i numerosi atleti che passavano dalla casacca estense a quella azzurra da Bugatti, a Corelli a Di Giacomo (o’ Bersagliere), Novelli, Costantini e sempre, nei nostri discorsi tecnici, ricorreva il nome di Oscar Massei simbolo atletico, tecnico e morale di quella squadra che con il suo addio al calcio iniziò un inarrestabile declino legato anche dileguarsi della figura del Presidente e dei tempi mutati.

Credo che gli Enti locali, sempre pronti a sovvenzionare l’inutile e il fatuo, dovrebbero essere più attenti a non vedere svanire realtà tanto simboliche.

Addio belle magliette, non quelle recenti a righe verticali, ma quelle del doppio colore bianco-azzurro sulle mezze maniche.  

 

Last modified il
Taggati su: Ricordi Ricorrenze
0

Commenti