In occasione delle famose e, per ceti versi, “famigerate sanzioni”, l'8 Settembre 1935 il duce, il cavaliere Benito Mussolini, ebbe ad arringare dal balcone di Palazzo Venezia “ecco le tre parole che voi attendete: noi tireremo diritto”.

Mussolini, cioè, con quelle parole volle affermare che non avrebbe tenuto conto della pressione della Società delle Nazioni ma avrebbe continuato a perseguire la politica espansionistica che lui stesso aveva dettato.

E, purtroppo, sappiamo come è andata a finire. ... CONTINUA 

Sfugge ai più il senso della promessa  degli 80 euro al mese “netti” in busta paga a quasi 11 milioni di persone, mentre i più capirono che l’abolizione dell’ICI era una “trovata” elettorale che ci avrebbe messo, com’è accaduto, in un mare di guai, ma almeno fu detta e fatta.

Il premier Matteo Renzi, nel suo breve periodo in cui ha presieduto il governo, ha fatto numerose, molte promesse, il cui “incasso”, tuttavia, se ci sarà, si materializzerà, insomma saranno mantenute in forma e sostanza soltanto dopo le elezioni europee.

Per questo motivo, Peppe Grillo leader del M5S lo ha anche ironicamente definito “Renzi “a menzogna” contrapponendolo all’ormai tristemente noto ultras del Napoli, della finale di Coppa Italia, soprannominato, “Jerry a‘ carogna”.

Tutte promesse da mantenere dopo 25 Maggio, data fatidica delle elezioni europee, tranne una a “incasso” immediato quella degli 80 euro.

Per questo motivo la promessa a ridosso dell’importante scadenza elettorale del voto europeo, è stata definita come un possibile “voto di scambio”.

Molti poi sono stati critici sulla legittimità amministrativa del provvedimento, fino al Centro Studi del Senato che, addirittura, ha negato che il provvedimento abbia copertura economica.

E’ a questo punto che Matteo Renzi, pur anche a muso duro con il Presidente del Senato, ha affermato "I dubbi sugli 80 euro? Non chiedo permesso ai burocrati del Senato".

In altri termini “noi tireremo diritto”.