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QUELLO SCIOPERO DELLA FAME DI GIACHETTI TANTO DIVERSO DA QUELLO DI SANDS
Lo sciopero della fame è storicamente una forma di protesta nonviolenta caratterizzata dal digiuno dello o degli scioperanti.
C’è da chiedersi se si tratta una forma di protesta “tout court”, come potrebbe essere, più semplicemente, il non lavarsi, il non mettersi le scarpe, la cravatta o quant’altro o, se con esso, coerenti alle proprie idee o decisioni, si decide in difesa estrema delle stesse, di mettere anche a repentaglio la propria integrità fisica come spesso accade, e, addirittura, la vita.
Parafrasando il celebre aforisma di Ezra Pound “Se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee, o le sue idee non valgono niente, o non vale niente lui” uno sciopero della fame diciamo di tono minore, senza conseguenze, per di più ripetuto, appare più una “sceneggiata” e perde quell’intensità che gli dà solo l’incognito, drammatico temuto possibile finale.
Archetipo dello sciopero della fame è quello intrapreso dall’irlandese Robert Gerard Sands, detto Bobby (1954–1981), attivista e politico nordirlandese, che mentre era detenuto nel carcere di Maze, a Long Kesh vi morì dopo 66 giorni di uno sciopero della fame condotto ad oltranza come forma di protesta contro il regime carcerario cui erano sottoposti i detenuti repubblicani.
Roberto Giachetti (1961) è Vicepresidente della Camera dei Deputati per il PD ma di provenienza Partito Radicale (redattore di Radio Radicale), poi vicino a Rutelli sindaco di Roma.
Giachetti ha attuato diverse, molte, forse troppe, volte lo sciopero della fame e l’ultimo è iniziato all’incirca il 6 ottobre 2013, a distanza di quattro mesi dalla bocciatura della cosiddetta "mozione Giachetti" con la quale si chiedeva l'abolizione del porcellum e un ritorno immediato al mattarellum, per sostenere ancora la causa della legge elettorale.
Di quest’ultimo sciopero di Roberto Giachetti si è persa traccia, chissà fra qualche spuntino, qualche cappuccino di tradizione pannelliana, o qualche diuretico thè.
Si attribuisce a Esopo la fiaba “lo scherzo del pastore” in cui si narra come un pastorello prendeva in giro i suoi compaesani fingendo l’arrivo di un lupo e quando questi un giorno arrivò, veramente, i compaesani non corsero e il lupo distrusse il gregge.
La morale é allo stesso tempo facile e profonda chi mente sempre a un certo punto non è più creduto anche quando dice la verità.
PS.
Recentemente in Italia si è lasciato morire nel carcere di Lecce Popo Virgil Cristria, di 38 anni, di Bucarest nella notte tra il 12 e il 13 Maggio 2012 per uno sciopero della fame iniziato alla fine di Marzo dichiarandosi innocente e chiedendo di volere vedere il magistrato.
PPS:
stamane 23.10.Ottobre Giachetti é stato intervistato da SKY TG24 ha dichiarato che era al 17 giorno di sciopero della fame: é sembrato in ottima forma, la parlata fluente, nessun obnubilamento, nessuna secchezza delle fauci al parlare.
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