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RICORDANDO EUSEBIO … E DINTORNI

Se ne va anche Eusebio da Silva Ferreira, più conosciuto come Eusebio, la pantera nera, il numero 10 del Benfica e della nazionale portoghese.

Eusebio da Silva FerreiraEusebio da Silva Ferreira  (1942-2014) era nato in Mozambico all’epoca colonia portoghese, divenne negli anni ’60 stella ineguagliata del Benfica e della nazionale Portoghese con la quale, nel 1966, ai campionati del mondo giocati in Inghilterra, si piazzò al terzo posto.

La stella Eusebio esplose, oltre che per proprio splendore, anche perché inserito in una squadra grande tecnicamente e tatticamente perfettamente messa a punto da Béla Guttmann (1899-1981), allenatore di origine ungherese naturalizzato austriaco di origine ebraica.

Guttmann, antesignano di quel genere di allenatore, “bravi e saccenti”, poi incarnato da Helenio Herrera e, modernamente, da José Mourinho, riuscì a vincere con il Benfica la Coppia dei Campioni per due anni consecutivi nel 1961 e nel 1962.   

Non era facile arrivare in finale quando la coppa dei campioni era a eliminazione diretta fra le 32 squadre vincitrici del trofeo nazionale e poi quando il 30 maggio del 1961 si incontrava il Barcellona di António Ramallets; "Foncho", Kubala, Kocsis, "Evaristo", Luis Suárez, Czibor; e poi il 2 maggio 1962 il Real Madrid di Araquistáin; Santamaría, " Felo", "Pachín", Justo Tejada, Luís del Sol, Alfredo di Stéfano, Ferenc Puskás, Francisco Gento.

Benfica 1962 e Mr GuttmannE’ da notare quanti giocatori ungheresi, fuoriusciti nel 1956 dopo la rivolta ungherese, fossero nelle due squadre spagnole. Nessuno di loro, invece, giocò, di fatto, in Italia dove pure alcuni soggiornarono. All’epoca il PCI si faceva rispettare e Giorgio Napolitano, attuale presidente della Repubblica, all’epoca responsabile della commissione meridionale del Comitato Centrale del PCI, condannò come controrivoluzionari gli insorti ungheresi affermando, tra l’altro « L'intervento sovietico ha non solo contribuito a impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione ma alla pace nel mondo. » (1956: citato in Gian Antonio Stella, «Principe rosso», violò il tabù del Viminale, Corriere della sera, 8 maggio 2006).

Béla Guttmann dopo la seconda vittoria chiese un aumento, forse un premio che gli fu negato. Si dice che, nel congedarsi, abbia detto ai dirigenti del Benfica «Da qui a cento anni  il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni».  

Sta di fatto che il Benfica dal 1962, detenendo così uno strano record, ha perso sette finali europee e una intercontinentale. Quella dell’allenatore ungherese è diventata così la “maledizione di Guttmann” che, se manterrà l’impegno, scadrà solo nel 2062, nonostante che, in questi anni, in occasione di ogni finale che disputa il Benfica, nel settore ebraico del cimitero di Vienna la tomba del vecchio allenatore venga ricoperta di fiori!

Cristiano Ronaldo ha voluto rendere omaggio al grande Eusebio postando, come oramai si usa, questa frase su Twitter "Per sempre eterno. Riposa in pace".

Eusebio da Silva Ferreira  detto semplicemente Eusebio vinse nel 1965 per una sola volta il Pallone d’Oro. Cristiano Ronaldo  potrebbe ricevere quest’anno il suo secondo Pallone d'Oro.

Senza inutili paragoni il Pallone d’Oro di quegli anni e la Coppa dei Campioni a eliminazione diretta avevano un altro peso e un altro fascino.

Eusebio da Silva Ferreira ti sia lieve la terra.

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