
Università
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Giorgio Israel (1945) è professore di storia della matematica all’Università di Roma La Sapienza, membro dell’Académie Internationale d’Histoire des Sciences.
Ho imparato a conoscerlo da IL FOGLIO e poi dal suo blog.
Ieri, 2 Febbraio, ha scritto sul IL MATTINO di Napoli un articolo che ripropongo integralmente
Università, fallita la «formula 3+2»
Ai docenti universitari più anziani il disposto numerico 382/80 evoca immediatamente la tanto attesa, per l’epoca, Legge della Riforma Universitaria.
Si trattò di una Legge vera, di una Riforma vera e, in quanto tale organica e dottrinaria (basta leggere i “commentari” che ad essa seguirono). Non quelle strane cose successive, platealmente annunciate, dallo stresso nome ma di diverso, controverso ed incomprensibile significato e contenuto, a firma, purtroppo, improbabile.
La 382/80 tutt’oggi, bella a leggersi, appare inesplorata, incompresa e incompiuta. Sostanzialmente tradita proprio da coloro che avrebbero dovuto usufruirne e divenirne custodi e sacerdoti.
Invece, come, in altre occasioni, divennero solo come i chierici del tradimento di Julien Benda.
La Legge 240/10, quella delle “Norme in materia di organizzazione delle università...etc”, la riforma Gelmini per intenderci, ha messo al centro della vita universitaria le “libere” aggregazioni di Docenti afferenti a settori-scientico disciplinari omogenei a costituire i Dipartimenti. L'unico vincolo che pone la Legge è il numero minimo dei Docenti afferenti e l'appartenenza a settori-scientico disciplinari omogenei.
Sulla Legge si sono riscritti gli Statuti delle singole università.
Così anche l'Università Federico II che nel suo Statuto, tra l'altro, a proposito dei Dipartimenti all'Art.29 recita: “Il Dipartimento e' costituito da professori e ricercatori sulla base dell'appartenenza ad una medesima area scientifico-disciplinare ovvero a settori omogenei dal punto di vista culturale, didattico e scientifico, secondo i criteri stabiliti nella proposta di costituzione, al fine di condividere un progetto di formazione e ricerca, sul quale esprime parere il Nucleo di Valutazione. Nel progetto vanno individuati i settori scientifico-disciplinari di riferimento del Dipartimento, che devono essere indicati nel Regolamento di funzionamento della struttura.
Opportunamente lo Statuto Federiciano da un lato accoglie il vincolo numerico, addirittura innalzandolo, dall'altro specifica che l'omogeneità dei settori scientifico-disciplinari deve comunque sviluppare un progetto culturale sul quale deve esprimersi il Nucleo di Valutazione e precisa che i settori scientifico disciplinari di riferimento vanno espressi nel Regolamento di funzionamento.