Lucio Palombini.....Blog

Pubblicazioni

Il Caso del Mese

Calendario

Loading ...

Foto

Blog Achivio

Inviato il

E L’INUTILE CUN … CONTINUA A RICHIEDERE

Difficile, anche dopo anni, comprendere il significato e definire in senso politico il ruolo de il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), nato nel lontano 1960, con uno dei governi Fanfani, e fino da subito solo parte “residuale” di un più ambizioso pacchetto di proposte di riforme della commissione presieduta da Giuseppe Ermini, fra cui Autonomia e Dipartimenti.

In quella lontana, perduta occasione, una delle tante del sistema universitario, poi ci sarebbe stata la 382/80, il CUN venne ridotto a mero organismo di consulenza del Ministro, un ruolo “facoltativo” da cui non è mai più uscito.

Periodicamente se ne rinnovano le componenti e l’organismo vive momenti di apparente visibilità.

Non è politicamente un “potere forte”, é solo luogo delle esternazioni delle mortificazioni e delle depressioni del sistema universitario espresse, poi, in lunghi e noiosi, inascoltati documenti.... CONTINUA

Recentemente il CUN, per bocca del presidente Andrea Lenzi ha evidenziato che dal 2008 il numero dei professori, per la riduzione dei finanziamenti pubblici, il blocco del turnover dei Lenzi & Gianniniconcorsi, l'abbassamento dell'età pensionabile e per le dimissioni spontanee, ha raggiunto tali livelli che si rischia il collasso.

Bisogna assumere secondo il consiglio universitario entro il 2016 almeno 14.000 professori universitari associati e ordinari e 9.000 ricercatori a tempo determinato.

Mica …qualcuno.

La ricetta del CUN è come sempre e solo assunzioni.

Non una parola sul fatto che le università italiane statali sono tante forse troppe, addirittura una per provincia, si tace sul fatto che il loro numero non è stato mai proporzionato al finanziamento statale e che lo stesso è funzione del PIL che non è stata mai straordinario ma che oggi è quello di un Paese in recessione.

Nessuna proposta di riforma strutturale, anche solo per fare vedere come si dice, ma nella più pura tradizione statale e sindacale assunzioni, solo riequilibrio della fantomatica pianta organica, eventualmente da ampliare anche in presenza del vistoso calo degli studenti.

Nel mentre l’organo di consulenza del ministro chiede il governo tramite lo stesso ministro toglie.

La bozza del dl Irpef finito in mano ai rettori della Conferenza delle università parla in maniera esplicita di un vero e proprio taglio di 30 milioni di euro al Fondo di finanziamento ordinario delle università per il 2014 e di 45 milioni di euro per ogni anno a partire dall'anno prossimo. Non solo. La spending review propone una "razionalizzazione della spesa", non quantificata, attraverso una riduzione del Fondo ordinario.

Mica noccioline

Il ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del governo Renzi Stefania Giannini già rettore dell'Università per stranieri di Perugia assicura che "non sono tagli, ma solo accantonamenti necessari per motivi di contabilità".

Il ministro è una linguista, glottologa, saprà parlare ma sembra il gioco delle tre carte.  

Last modified il
Taggati su: Governo Università
0

Commenti