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LA STRANA LEUCEMIA DI QUELL’INFERMIERE CHE FATTO PRETE VORREBBE FORSE FINIRE BEATO

Pubblicato su Napoli.com del 26 Aprile 2014

 

Appare oramai chiaro che Don Patriciello, parroco di Caivano, si ritiene un predestinato.

E questo non tanto per la sua azione, con altri, nell’agro aversano, trasformato in “terra dei fuochi”  e “terra del cancro”.

Circostanza questa a tutt’oggi non provata ma che, “blandita” da alcuni e decisamente negata da altri, ha avuto come unico effetto di mettere in ginocchio il sistema produttivo locale agricolo e non.

Questo può avvenire solo in una società, come quella italiana che oggi è caratterizzata da un grave analfabetismo scientifico (solo il 3% della popolazione conosce il metodo scientifico contro il 78% della Finlandia) e da un ampio analfabetismo di massa....CONTINUA

In questa società possono svilupparsi, così, con facilità, “fenomeni antiscientifici” appunto di massa che coinvolgono, poi, per interessi diversi media e politici, il più recente quello di Stamina.

Don Maurizio Patriciello ha così, al momento, come altri, raggiunto una notorietà enorme che lo hanno portato persino da Associazione Italiana LeucemieCaivano al Quirinale.

In occasione dei preparativi della celebrazione dei 25° anni di sacerdozio il nostro Don Patriciello, non soddisfatto, forse, dal Presidente, ha raccontato nientemeno di avere ricevuto da Dio una “grazia” essendosi ammalato circa trent’anni or sono, “seriamente di una sorte di leucemia” e racconta “Una forte leucopenia, i miei globuli bianchi erano bassissimi”.

Nessuna terapia solo preghiere.

Ma lui infermiere, per di più caporeparto del Frattaminore Hospital, non sapeva, e non sa nemmeno oggi che racconta, che nelle leucemie i globuli bianchi aumentano e non diminuiscono?

E non lo sanno nemmeno tutti i media locali che hanno riportato con gioia la bella novella, offendendo, indirettamente, i tanti malati di leucemia, alcuni dei quali, purtroppo, senza speranza?

Alla Congregazione per le cause dei Santi in Vaticano si portano documenti per suffragare la beatificazione.

Se sono solo questi allora, caro Don Patriciello, in quella sede ci vorrà un miracolo, ma di quelli veri.

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