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E LA CHIAMANO ….ESTATE

E la chiamano estate cantava suadentemente Bruno Martino negli indimenticabili anni sessanta.

Oggi chiamano “terriccio” un’enorme chiazza di colore marrone che emanava un odore nauseabondo ed ha invaso, ieri mattina, lo specchio d’acqua che bagna la storica, famosa spiaggia del Purgatorio di Meta di Sorrento che poi si è estesa fino a sfiorare il confine con Piano di Sorrento, prima di scomparire nel primo pomeriggio....

META la chiazzaL’assessore Giuseppe Tito che, tra l’altro, gestisce un hotel posto a ridosso della spiaggia del Purgatorio: «Non c’è nulla da temere: la pioggia ha sbriciolato il terreno e lo ha condotto verso il litorale. Il mare di Meta è e resta pulito».

E lo chiamano terriccio quella macchia....marrone....

Assessore e l’odore nauseabondo? E poi ha mai visto del terriccio costituire con il mare quella che in chimica si chiama una “fase” diversa?

La vicina Sant'Agnello, altro Comune della Penisola sorrentina, fra Sorrento e Vico Equense, assurse agli onori della cronoca nel 2009 per lo scandalo dell'inquinamento del Golfo del Pecone in cui venivano “allegramente” sversato il prodotto della lavorazione delle olive di colore vialaceo e di odore non nauseabondo.

E allora?

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Commenti

  • angelo d'amore Mercoledì, 28 Agosto 2013

    secondo il mio parere, quando c'e' mal tempo, spesso susseguito da mareggiate, c'e' una tacita ma consuetudinaria mala-abitudine: sversare a mare tutto cio' che e' possibile, specie le acque nere dei complessi turistico-alberghieri. si addossa la colpa al mal tempo, risparmiando sui costi di gestione, evitando qualche carico alle ditte specializzate.
    saluti!

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