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L’ANATEMA DI NANNI MORETTI.

Mi è capitata, per caso, sotto gli occhi una vecchia foto che rappresenta una scena che, indubbiamente, ha fatto, e fa, parte del costume e della storia politica italiana.

La foto, molto nota, mostra il regista Nanni Moretti che da un palco dell’ulivo, a Roma, a piazza Navona, vado a memoria, ebbe a dire: “con questi dirigenti non vinceremo mai", nella foto si intravedono, nell’ombra, Rutelli e Rosy Bindi, ma ce n’erano anche molti altri fra cui Fassino e D’Alema.....

Moretti, politicamente, si è eclissato da quel giorno anche se con l’avvento di Matteo Renzi è stato da più parti evocato quasi quale elemento “deflagratore” di quel Nanni Moretti dal palco di Piazza Navonaperiodo, peraltro non lontano.

Andrebbe detto che Nanni Moretti con la sua inconfondibile voce aveva predetto una grande verità.

Ma la verità spesso è composita cioè è fatta di più componenti.

Se proviamo oggi a scomporre “con questi dirigenti non vinceremo mai" ci troviamo di fronte ad una situazione surreale.

La “classe dirigente” cui, dal palco, faceva riferimento Nanni Moretti effettivamente non solo non ha vinto ma è scivolata, e continua a scivolare, addirittura con una forma di compiacimento, in un anonimato progressivo, relegata a ruolo di “minoranza” cui molti, ma sempre meno, guardano come Giovanni Drogo il deserto dagli spalti della Fortezza.

Eppure il PD è oggi al governo e, addirittura, il suo segretario è il capo dell’esecutivo, e quella “classe dirigente”, come detto, fa tappezzeria, non era questo che si augurava il cineasta?

A guardare bene il PD le elezioni di fatto non le ha vinte, si contrabbanda, come tale, il successo elettorale europeo che è altra cosa; il PD è si al governo ma soltanto con “manovre di palazzo”, ma soprattutto oggi c’è al Nazareno ”qualcosa” che indossa i paludamenti del PD ma non è il PD, almeno quello erede della tradizione Gramsciana o, comunque, Berlingueriana.

Sebbene alcune previsioni siano andate a segno, è’ un epilogo lontano dal senso della frase del regista di “Aprile”.

 

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