L'ipnosi, praticata dall’ipnotista, nell’ambito dell’illusionismo, è la condizione in grado di piegare al suo volere le persone dopo averle messe in uno stato di trance.

Il presidente del Consiglio appare, in occasione della rievocazione di certi accadimenti, come uno di quei ricercatori, e non mancano, che “manipolano”, a proprio tornaconto, i dati di alcuni loro risultati ottenuti ma che non sono andati esattamente come essi raccontano che siano andati.

Prestigiatori, insomma.... CONTINUA

Nessuno nega che Matteo Renzi abbia vinto le primarie per la corsa alla segreteria del PD raccogliendo il 70% dei suffragi e stracciando, di fatto gli antagonisti (modesti) Cuperlo, che non ha superato il 20% e Civati (Pippo) che supera di poco il 10%, sempre riferito al numero, esiguo, di votanti circa tre milioni.

A questo punto iniziano le “elaborazioni” dei dati, i giochi di prestigio insomma.

Avendo vinto le primarie di partito oltre che segretario aveva il vincitore diritto a sostituire anche il presidente del consiglio in carica e a costituire addirittura un governo, senza passare per le elezioni politiche, con la benedizione del capo dello stato in un vuoto politico-istituzionale senza precedenti?

Parafrasando Manzoni potrebbe affermarsi, visti i precedenti di Monti e Letta, negli ultimi anni “così va spesso in Italia”.

Il premier che nel frattempo non abbandona la carica di segretario, dando vita a d un pericoloso “corto circuito” fra politica e governo, affronta le elezioni europee con determinazione. Il PD raggiunge, nelle elezioni europee un risultato eccellente superando la soglia del 40% dei votanti si badi sempre dei votanti.

“Et voilà le coup de théâtre”, questi voti europei, che pure si sono certamente ottenuti, assumono la bivalenza di essere invocati, oltre che nella dialettica del parlamento europeo, anche nella quotidianità della politica nazionale.

Matteo Renzi alle politiche italiane non è mai andato e i voti che di cui dice di essere in possesso alle politiche italiane non li ha mai avuti.