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LA CANCELLIERI NON MOLLA

Non si dica, per carità di Dio, che ce l’hanno con lei perché donna o per un fatto politico perché sostenitrice, da anima pura e bella, l’amnistia e il condono nelle carceri.

Né tantomeno perché i media cattivi adoperano anche con lei il famigerato metodo BOFFO.

Per una strana assonanza quello della Cancellieri è soltanto un fatto “GOFFO” e, altrettanto goffamente, il ministro viene difeso da una parte della partitocrazia.

Il ministro Annamaria Cancellieri ha parlato a telefono, anche se indirettamente, con la famiglia Ligresti, (Salvatore) la cui figlia era in carcere, per la nota vicenda FONSAI, allo scopo di favorirne la scarcerazione, ancorché per motivi compassionevoli.

Cancellieri AnnasmariaIl tutto collegato al fatto, inoppugnabile, al di la dell’amicizia familiare, che il figlio della Cancellieri, dalla stessa Ligresti detenuta, era ritenuto non una cima d’intelligenza, ed era stato liquidato dalla stessa FONSAI, di famiglia, con cifre alla Marchionne, per essere di là a poco assunto, guarda un po’, dalla TELECOM e non proprio con una borsa di studio.

Altro che ritorno dei cervelli.

Per non parlare del fatto che più di trent'anni fa il marito della Annamaria Cancellieri, all’epoca prefetto, Sebastiano Peluso, restò in carcere alcuni giorni per una truffa sui prezzi dei medicinali.

Il Peluso, casi della vita, aveva una farmacia a Milano vicina allo studio del medico Antonino Ligresti, suo amico, guarda le circostanze e come possono nascere le amicizie.

Suvvia Ministro con quella sua bella voce suadente non dia giustificazioni incomprensibili ai più ma faccia la sola cosa che deve fare.

Nessuno le chiede il “harakiri” o similari anche se a lei, probabilmente, sembrerà molto, ma molto peggio. 

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