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LA TANGENZIALE DI NAPOLI … LE STRADE DI NAPOLI E … UN AUTORITA’ CHE NON C’E’ !

L’Italia “pullula” di tasse improprie, a cominciare dal Canone RAI che questo sciatto governo ha “messo, secondo i più, “impropriamente” in riscossione” con la bolletta dell’energia elettrica, formalmente per aggirare chi si sottraeva al balzello ma in realtà per aumentare l’entrata a dismisura del carrozzone RAI, fino alle strisce blu dei parcheggi urbani, per non parlare degli “Autovelox” addomesticati.

A  Napoli la Tangenziale, opera iniziata nel 1972, è un’arteria cittadina, a scorrimento veloce, l’unica strada della città, senza timore di smentite, ad essere manutenuta, per la quale viene corrisposto un Tangenziale Napolipedaggio soggetto periodicamente a revisione.

Anche quello della Tangenziale viene considerato dai napoletani un “insopportabile” balzello che produce ricchezza (altrove) a valle dei circa trecentomila pedaggi giornalieri.

Da qui un’annosa diatriba che in occasione della possibile revisione, come quest’anno, del ventilato “aumento” del pedaggio ma che, in verità alcuni vorrebbero abolire del tutto.

L’abolizione “tout court” la vorrebbero in molti ivi compreso l’attuale primo cittadino che a tale proposito recentemente ha affermato bellicosamente «Abbiamo già acquisito gli atti dal Ministero noi siamo per una fase nuova e su questo abbiamo discusso a sufficienza. A gennaio faremo il punto sulla situazione giuridica sulla quale stiamo lavorando».

Paolo Cirino Pomicino più politicamente e pragmaticamente ha dichiarato rivolgendosi direttamente al primo cittadino: «Il 30 per cento del ricavato del pedaggio va all'Anas e viene utilizzato per la gestione delle strade provinciali. Essendo la tangenziale un'arteria cittadina, il sindaco può facilmente chiedere all'Anas di destinare quella quota, o una parte di essa, al Comune per le strade di Napoli. Il sindaco de Magistris avrebbe l'autorità per farlo ma non lo fa».

Con il trenta per cento, o parte di esso, di trecentomila passaggi al giorno a circa un euro effettivamente forse si potrebbe mettere mano allo scandalo dello stato delle strade cittadine.

Forse, ancora una volta, si preferisce “fare ammuina” piuttosto che mettere su una progettualità istituzionale. O, a dirla con Geronimo (Pomicino), non si ha l’autorità per farlo.

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