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LE PEN E … LE EUROPEE; LA GUZZANTI E … IL BERLUSCONISMO

Nel fine settimana sulla stampa sono comparsi eventi che meritano una riflessione....

Innanzitutto le elezioni municipali in Francia.

Al di là del dato numerico, politicamente si è vista l'affermazione della destra guidata da Marine Le Pen. Una brutta tegola per Hollande, per Bruxelles, essendo noto l'antieuropeismo di questa frangia politica d'oltralpi, e, infine, per l'effetto domino che questa affermazione può determinare, negli altri Paesi dell'Eurozona, non proprio palpitanti di sentimento per la politica non Le Pen & Guzzanticondivisa ed autoritaria della Germania, e dei “piccoli” paesi nordici  ad essa “allineati”, in vista delle prossime Elezioni Europee.

A tale proposito basti pensare in Italia al M5S, a Fratelli d'Italia, alla Lega e con distinguo diversi a SEL, e poi in Grecia ad Alexis Tsipras che, peraltro, ha raccolto molti consensi anche in Italia da Andrea Camilleri a Barbara Spinelli.

Interessante sarà vedere, adesso per chi voterà Forza Italia sempre critica con la politica monetaria pilotata a Bruxelles dalla Germania e, probabilmente priva dell'apporto di Casini che, invece, voterà con PPE, e lo stesso PD chiamato a scegliere  tra Martin Schulz e  Alexis Tsipras.

Ci saranno ricadute sul governo di “larghe intese”, di giorno in giorno sempre più strette?

In casa nostra, ma connesso al ragionamento, c'é il fatto che quello che residua del Centrodestra, più volte vincitore delle elezioni negli anni passati, cioè Forza Italia ha si un padre-nobile, ancorché sommerso di problemi, veri e creati, ma non ha un leader politico credibile e spendibile, e, irresponsabile, se non patetico, appare il tentativo di vagheggiarlo e cercarlo solo e proprio nella casa del padre... nobile.

Va preso atto, invece, che accanto al “camaleontismo” (nel senso che non si vede pur essendoci) di Casini prende forza il movimento di Fratelli d'Italia, anch'esso decisamente antieuropeo, che con Giorgia Meloni senza infingimenti pare abbia trovato un vero leader, peraltro donna.

Infine, chissà se mai in qualche posto si aprirà un dibattito “colto e non di parte”  su ciò che realmente ha significato in Italia quello che in gergo si definisce Berlusconismo e ciò ovviamente a prescindere le olgettine, Ruby e quant'altro.

La “nemica” di sempre di Berlusconi, Sabina Guzzanti, ha colto, a suo dire, oggi, in quello di Renzi un aspetto del Berlusconismo "Il governo è mostruoso e le sue ministre sono donne immagine" ha detto.

Meno male che il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi aveva preannunciato "Non credo bisogna mortificare la propria femminilità per essere più credibili e per sembrare più serie. Vorrei essere giudicata per le riforme, non per le forme".

Figurarsi se l’avesse detto Mara Carfagna.

Ma la Boschi é un'altra cosa avrebbe cantato Rita Forte.

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