L'espressione "convergenze parallele", attribuita, ma sembra solo attribuita, ad Aldo Moro, è, per la lingua italiana, un ossimoro, cioè due parole in antitesi, e, per quelli di una certa età, ha rappresentato l'emblema del surrealismo politico, la quintessenza del suo astrattismo nella cosi detta prima repubblica….

Si potrebbe riproporre oggi questa affermazione, nel terzo millennio, dopo la caduta delle ideologie e pur anche dell’arte della politica divenuta solo una sorta di area complementare all'economia e dei bilanci ad essa connessa?

Obiettivamente non parrebbe anche, e soprattutto, perché è difficile immaginare che ci sia oggi qualcuno in politica in grado di comporre un ossimoro.

Matteo Renzi, in questi giorni, ha concepito addirittura un ossimoro "contabile" quando "seriamente ha dichiarato:

il «tema del 3% nel rapporto tra deficit e Pil è obiettivamente anacronistico» ma non ci sarà alcuno «sforamento del tetto del 3%».

Quella delle convergenze parallele oltre ad essere un ossimoro era, di fatto, l'inno alla conservazione nell'ambito dell'Italia, quello di Renzi é quello la conservazione suddita all'Europa.