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PER QUELLO CHE CONTANO. PERO' LE CIFRE SONO CIFRE
Dalla Toscana alla Campania, le cifre si rovesciano. A Caserta e a Napoli, purtroppo, ci sono due degli ospedali peggiori quanto a mortalità post ricovero per infarto: il 21,8 per cento al “San Giuseppe e Melorio”, il 20,5 per cento al “San Paolo”. In Italia, solo il “San Giovanni Evangelista” di Tivoli, col 24,6 per cento, fa peggio di loro.....
E per gli ictus? Anche qui, a livello nazionale, dopo il barese “Di Venere” (37,4 per cento), i peggiori nosocomi sono il “Maresca” di Torre del Greco, Napoli (34,2 per cento), e la casa di cura “Pineta grande” di Castel Volturno, Caserta (33 per cento). Ma ai vertici di questa poco commendevole classifica troviamo altre due strutture, a San Giugliano e ad Acerra. Eppure la Campania vanta anche due strutture che si piazzano al secondo e al terzo posto nella classifica nazionale dei più “virtuosi”: solo il 3,2 per cento dei pazienti ricoverati dopo un infarto perde la vita nei trenta giorni successivi al ricovero post infarto all’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia (la media nazionale, ricordiamo, è del 10,3); tasso solo leggermente più alto, il 3,3 per cento, al “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore.
FONTE LIBERO 14 AGOSTO 2013
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