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FRANCESCO GAUDIERI .. CHI ERA COSTUI? Ovvero circa lo strano ragionamento del cognato della Tommasiello

GAUDIERI FRANCESCOFrancesco Gaudieri, nato a Giugliano, 58 anni, non è soltanto nientemeno che il sindaco di Villaricca, eletto con una coalizione di liste e partiti di centro sinistra, tra cui il Partito Democratico , è anche il cognato dell' ex (ma è veramente ex?) assessore allo Sport del Comune di Napoli Pina Tommasielli, ma, è, soprattutto, un magistrato.

Recentemente l’interesse pubblico per Francesco Gaudieri è stato attirato oltre che per una discussa e discutibile concessione della sala consiliare di Villaricca per lo svolgimento di un evento canoro, Ti lascio una canzone', condotto da Antonella Clerici, soprattutto per il fatto di essere il cognato del Dott. Pina Tommasielli e, in virtù di tale “familismo”, si legge sulla stampa, si è visto “annullati” un certo numero di contravvenzioni spiccate dalla polizia municipale di Napoli per invasione della ZTL ......

Il ridicolo sta nel fatto che un assessore, la Tommasielli, cioè un pubblico ufficiale, per una cosa miserevole, cioè alcune contravvenzioni (multe) stradali, con un’operazione assolutamente di basso profilo, ha indotto qualcun’altro a commettere, invece, un grave abuso e, quest’altro, altrettanto miserevolmente, ad accettare. E poiché, come si dice, al ridicolo non vi è limite, a dire del cognato, la Tommasielli ha fatto tutto ciò per sua iniziativa personale, a sua insaputa e soprattutto non essendone richiesta.

Questo è obiettivamente un po’ più difficile da credere.

Così va il mondo: commenterebbe il Manzoni.

L’insopportabile, però, sta nel fatto che un sindaco, un pubblico ufficiale a sua volta, per di più un magistrato, reo confesso, nel senso che ha ammesso il fatto, cioè il reato,  «Sì, con l'auto di mia moglie e con un' altra, sicuramente nel 2011. Erano sette verbali» si trinceri dietro giustificazioni probabilmente anche legittime sul piano formale ma sostanzialmente poco commendevoli «Quegli atti erano impugnabili anche con il ruolo esattoriale. C'erano delle errate indicazioni e poi c'erano dei difetti di notifica. Tutti presupposti per impugnarle normalmente. E poi avevo anche altri cinque anni di tempo. Non c' era alcun motivo per chiedere l'intervento di mia cognata. Tra l'altro avevo anche diritto al transito istituzionale».

Un “sacerdote” della giustizia, dati i tempi che corrono, che si mette a livello di un avvocato che fa ricorso per “errata notificazione”  e, addirittura, evocando fantasiosi diritti istituzionali.

“sindaco … magistrato … va bé … ma mi faccia il piacere” direbbe Totò. 

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