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QUELLA STRANA OFFERTA DÌ FRANCESCO PROFUMO E LUIGI NICOLAIS

Ho postato il 3 febbraio, un commento all’articolo che Giorgio Israel aveva pubblicato il giorno precedente sul IL MATTINO di Napoli dal titolo “Università, fallita la «formula 3+2» ” e l’ho anche riportato integralmente. Il pezzo conteneva molti spunti, come si può facilmente costatare, ma uno, in particolare, la chiusura, mi è sembrato particolarmente amaro: “Sono stato di recente in un'università svizzera neppure di primo livello, e mi sono vergognato nel vedere la qualità delle aule, del campus, dei servizi. Quale rispetto, interesse, attrattiva può suscitare un'istituzione ridotta in uno stato di vero e proprio sfacelo?”.

Purtroppo è un’amara verità. Come potrebbe essere diverso se circa la metà degli atenei italiani spende quasi tutti i fondi in paghe, e il più virtuoso pare che sia il Politecnico di Milano con circa il 70%? Ovviamente non andrebbe sottaciuto il numero degli stessi atenei operanti in Italia che è sessantotto (stana la coincidenza numerica) (Wikipedia), forse troppi se ricordo bene che il Professor Mario Roversi Monaco, rettore in Bologna, ebbe a dire, qualche anno fa, che il PIL Italia poteva permettersi un numero limitato di Atenei da quattro a sei (ma forse ricordo male).

Resta l’affermazione pubblica di Giorgio Israel “mi sono vergognato nel vedere la qualità delle aule, del campus, dei servizi. Quale rispetto, interesse, attrattiva può suscitare un'istituzione ridotta in uno stato di vero e proprio sfacelo?”.

Proprio il 2 Febbraio, lo stesso giorno dell’articolo di Israel, sempre a Napoli, in una riunione tanto pubblica quanto non istituzionale, il ministro Francesco Profumo, e il presidente del CNR Luigi Nicolais hanno parlato, tra l’altro, della necessità di determinare il “ritorno dei cervelli”.

La prima domanda da farsi è semplice ma chi sono i cervelli da far ritornare?

Coloro che hanno solo vaghezza di cosa sia lavorare e, addirittura, di affermarsi all’estero per la qualità del lavoro, il riconoscimento dello stesso che è, diversamente da qui, collegato al guadagno sanno che è eufemisticamente improbabile che aspirino a rientrare in un sistema che, per dirla con Giorgio Israel, non è attrattivo ed è in uno stato di vero e proprio sfacelo.

Escludendo che sia Profumo sia Nicolais abbiano voluto né scherzare né “imbrogliare le carte” c’è da temere che, purtroppo, quell’invito sarà raccolto da chi all’estero si sarà solo “sciacquato” i panni ma non affermato (e non sono pochi) ovvero da chi, come, per la discussa e discutibile legge della chiamata per “chiara fama”, usufruirà di questo peculiare reclutamento per le circostanze più svariate.

Poiché in Italia le cose hanno sempre qualcosa che fa sorridere il sole 24Ore del 7 Febbraio pubblica: “Quei cinque milioni destinati al rientro dei «cervelli» spariti nelle casse dell'Erario”.

Non c’è bisogno di ritorni, ma di persone serie e responsabili, che sappiano cosa dicono e da dove lo dicono.

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