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SE DEVO VOTARE UN COMICO … ALLA FINE VOTO UN PROFESSIONISTA

Nessuno sceneggiatore avrebbe potuto immaginare lo scenario che si è, e si continua a disegnare e, purtroppo si realizzerà sempre peggio, all’indomani della grande farsa che è stata consegnata alla cronaca come “mani pulite” ma che partita, a parole, come operazione, peraltro fallita, contro la corruzione, in realtà, ha avuto il solo merito della distruzione di un sistema, sebbene non perfetto ma consolidato senza che alcuno ne avesse in mano e neanche in mente un altro, tranne la follia del maggioritario. Bastava avere una cultura di scuola media per sapere che a Firenze i guelfi, oramai partito egemonico dopo la cacciata dei ghibellini, si divisero intorno alla fine del XIII secolo, in neri e bianchi.

Le conseguenze, dette con Flaiano sono gravi ma non serie, e sotto gli occhi di tutti.

Abbiamo un sistema maggioritario, che dovrebbe essere corsa a due, ma sono “appena 234 sono i simboli che parteciperanno al voto il 24 e 25 febbraio” (fonte ANSA).

E parlavano dei “troppi” partiti e dell’instabile sistema proporzionale a essi collegato.

Fosse tutto qui.....


Ferrini & GrilloE’ come nelle comiche finali dei vecchi film muti, o anche, per i non giovanissimi, come nell’avanspettacolo, si quello del dopoguerra, con le donnine, le barzellette, le battute pesanti.

In televisione al dibattito sì, no, non so, sì se non ci sei tu, … anzi solo se ci sei tu, .. e solo tu ma non gli altri, altrimenti mi alzo e me ne vado.

Così il Presidente (PDL) che proprio non è un esempio cristallino di presentabilità stila le liste dei presentabili: tu sì, tu no, tu poi vediamo.

Il premier uscente Mario Monti che solennemente per un anno aveva dichiarato che a termine mandato sarebbe rientrato ai suoi studi e che inizialmente aveva ricevuto un imprudente appoggio dall’oltre Tevere, non gli è da meno, polemizza “con lettera”, questa molto accademica, con il Financial Times che non lo ritiene “right” per guidare la ripresa in Italia e, si presenta, all’elettorato, come il nuovo. Si presenta come il “nuovo” e, ovviamente, a prescindere dalla sua età non più proprio giovanissima, sia accompagna ai dioscuri Fini e Casini vere e proprie “navi scuola” del parlamento, per tacere del Professor Buttiglione.

Poi c’è il compagno Peppone. Pardon Pierluigi(one) Bersani con la sua bella cravatta rossa e la parlata emiliana tutta pura e sibilante che si barcamena fra gli ex DC, la CGIL e i compagni della SEL per non parlare di … rivoluzione civile. Quando parla, si muove si agita, spesso in maniche, rigorosamente arrotolate, alla lavandaia, sembra proprio il Ferrini, si Maurizio Ferrini l’implacabile fustigatore dei costumi rivieraschi dell’indimenticabile trasmissione di Renzo Arbore “Quelli della Notte” di RAI2 degli anni 80.

Non c’è nulla di politica, di ragionamenti, di idee, di programmi solo un rincorrersi di battute, spesso anche stupide raramente modestamente comiche.

"Per rovinarmi e rovinarci, Monti ha parlato bene di me. Forse lo denuncio per diffamazione al contrario". Dal palco del suo tour elettorale a Ravenna Grillo ha scherzato così a proposito delle parole pronunciate da Mario Monti.

 Straordinaria comicità che gli altri “attori” cercano di imitare.

E allora il giorno del voto se devo votare un comico  voterò un professionista.

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Commenti

  • angelo d'amore Sabato, 02 Febbraio 2013

    giusto! in un paese diventato barzelletta, non ci resta che votare grillo. se non lui, chi altro? e i sondagisti di "regime" sapientemente, lo sottostimano...

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