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SE LO SCHERNO DIVENTA RAZZISMO

 

Le delegazioni delle due squadre di calcio della capitale, la Roma e la Lazio, in occasione del "derby" extracampionato, aggiuntivo per così dire, cioè di quello che assegnerà la Coppa Italia, si sono recate a rendere doveroso omaggio al presidente della Repubblica.

Giorgio Napolitano

Una volta questo genere di richiesta, e il relativo ricevimento, si verificava in occasione di eventi di ben altro spessore, se non proprio per vittorie nazionali o internazionali, almeno in occasione di campionati del mondo, olimpiadi. Oggi il presidente, e recentemente anche il Santo Padre, riceve anche per meno. Così va il mondo direbbe Manzoni.

Nel suo saluto il presidente Giorgio Napolitano ha affermato "Il razzismo è il degrado del costume civile. La faziosità becera va spazzata dagli stadi come dalla politica"...

A parte la politica, il Presidente, con ogni probabilità, ha voluto fare riferimento a un fenomeno che in questo momento, sembra, affligga il mondo del calcio, fenomeno, 

Stadio Guseppe Meazza-San Siro; Buchenwaldcertamente non falso, sicuramente deprecabile, ma non nuovo, rappresentato degli sfottò di frange di tifosi verso alcuni, solo alcuni, calciatori di colore e non, con un fastidioso e famigerato: “BUUUUU”.

Mentre gli atti di violenza sono una novità recente e, come tali, sono da perseguire penalmente e duramente, gli sfottò negli stadi di calcio ci sono sempre stati. Ci sono anche insulti e striscioni delle tifoserie nei riguardi di intere città ed interi territori dello stato. Vogliamo mettere all’indice il libro “Giulietta è 'na zoccola: gli striscioni più esilaranti delle curve italiane” e al rogo il suo autore Cristiano Militello? Il calcio è, probabilmente, l'ultima espressione dei "fescennini" cioè di quei canti popolari, di origine italica, così chiamati dalla città di Fescennio, al confine fra Etruria e Lazio, che spesso ebbero carattere licenzioso, salace e di scherno. In altri termini il calcio non è né il golf né il tennis.

Questi lazzi, deprecabili quanto si vuole, ma che fanno parte dello “spettacolo” e del  “fescennino”, sono stati, recentemente, invece, assimilati a manifestazione di razzismo e, come tale fortemente amplificati dai media. Hanno assunto, quindi, dimensione nazionale ed europee e queste grida di scherno hanno forzosamente assunto un significato sinistro che probabilmente, invece, non hanno o, almeno, non hanno sempre o almeno con tutti.

Siamo seri razzismo è una parola ed un concetto forte che va combattuto ma non nei campi di calcio e nel gioco del calcio, insomma è difficile, se non ridicolo, avvicinare San Siro e Olimpico di Roma a Buchenwald o Dachau.

 

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