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TANGO ARGENTINO

«L’economia è un sistema sociale creato dalle persone per le persone».

Diciamo la verità è difficile non essere d’accordo con questa affermazione dell'economista Paul Krugman, peraltro premio Nobel per l'economia (ovviamente senza che questo rappresenti necessariamente un marchio di qualità, vista la storia del premio).

Può succedere, però, che, una volta creato un sistema questo si "estranei", insomma perda di vista o, addirittura, vada contro l'obiettivo per cui era stato creato anche nel senso che non lo persegua più.

Basti pensare, ad esempio, alla scuola, compresa l'Università, al nostro sistema sanitario, ai trasporti.

In tutti questi casi al "centro" non sembra ci sia sempre lo "studente",il "malato" o il "viaggiatore" ma, piuttosto, prevale il pachidermico apparato con tutte le sue bizzarrie in tema di pedagogia, in sanità, di prevenzione, diagnosi e trattamenti e nei trasporti la fruibilità degli stessi e, per tutti, gli oneri maggiori sono rappresentati dalla spesa del personale.

Adesso, come non bastasse, ci è crollata addosso l'economia finanziaria.

Un sistema, anch'esso, che dovrebbe aiutare la società ma che, invece, come gli altri suddetti, si estraniato e sembra andare contro la società in tema di tasse e impedimenti, dove più dove meno, all'insegna del nuovo imperativo che è quello del pareggio del bilancio dello stato quasi questo non fosse un "insieme" sociale.

Fernndez de Kirchner & LegardeI fustigatori finanziari sono, al di la delle varie società di rating, dei vari opinionisti economici, sempre più numerosi e ambiziosi, ufficialmente e  alternativamente la Commissione Europea, e il Fondo Monetario Internazionale.

Quest'ultimo per voce del presidente Christine Lagarde ha, recentemente, criticato fortemente la politica economica dell'Argentina.

Apriti cielo.

Cristina Fernández de Kirchner (1953) è dal 10 dicembre 2007 Presidente dell 'Argentina, nel gennaio dell'anno scorso ha avuto anche un delicato intervento chirurgico, ha risposto con l’autorevolezza di un vero capo di stato sovrano mandando il fondo e il suo presidente letteralmente a quel paese con 28 tweet postati, si dice, a velocità record.

Lo riporto integralmente solo per sottolineare che paesi sovrani, anche se in difficoltà, hanno premier, paesi non sovrani hanno solo segretari esecutori.  

“Chi poteva immaginare allora un mondo trascinato a terra dai mercati finanziari? Néstor il mio compagno aveva previsto tutto. Dove stava il FMI che non ha potuto accorgersi di nessuna crisi? Dove stava quando si formavano non bollicine bensì mongolfiere speculative? Dove stava uno dei suoi ex direttori (il riferimento è allo spagnolo Rodrigo Rato, ndr) quando Bankia, la banca che lui dirigeva, ha dovuto essere aiutata con miliardi di euro? Oggi la Spagna ha il 26% di disoccupati, in gran maggioranza giovani e sfrattati. In quali statistiche sono raffigurate queste tragedie? Quali sono i parametri o le “procedure” con cui il FMI analizza i paesi falliti che continuano ad indebitarsi, con popolazioni che hanno perso la speranza? Che succede con i paesi emergenti come noi che hanno sostenuto l’economia mondiale nell’ultimo decennio e a cui oggi vogliono mettere in conto i piatti rotti da altri? Conoscete qualche sanzione del FMI, qualche decisione contro questi altri che si sono arricchiti e che hanno fatto fallire il mondo? No, la prima misura che prende il FMI è contro l’Argentina. L’Argentina alunna esemplare del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta, che seguì tutte le ricette del FMI e che, quando esplose nel 2001, è stata lasciata sola. Argentina 2003. Da sola, senza accesso al mercato finanziario internazionale l’Argentina ha visto crescere in 10 anni il suo PIL del 90%, la crescita maggiore di tutta la sua storia. L’Argentina che ha costruito un mercato interno con l’inclusione sociale e le politiche anticicliche. Ha pagato tutti i suoi debiti al FMI, ha ristrutturato due volte, nel 2005 e nel 2010, il suo debito andato in default con il 93% di accordi con i suoi creditori senza chiedere più nulla in prestito al mercato finanziario internazionale, per farla finita con la logica dell’indebitamento eterno. E con il business perenne di banche, intermediari, commissioni, ecc, che avevano finito con il portarci al default del 2001. Questa sembra essere la vera causa della rabbia del FMI. L’Argentina è una parolaccia per il sistema finanziario globale di rapina e per i suoi derivati. L’Argentina ha ristrutturato il suo debito e ha pagato tutto, senza più chiedere nulla in prestito. 6.9% di disoccupati, il migliore salario nominale dell’America latina e il migliore potere d’acquisto misurato in Dollari statunitensi. Nel 2003 avevamo il 166% di debito su un Pil rachitico, il 90% del quale in valuta straniera. Oggi abbiamo il 14% di debito su un Pil robusto e solo il 10% è in valuta straniera. Perciò mai fu migliore il titolo del comunicato del ministero dell’Economia argentino di oggi: “Ancora una volta il FMI contro l’Argentina”. FMI + FBI contro l’Argentina. Non spaventatevi, il FBI sono i Fondi Buitres (avvolto, ndr) Internazionali. Noi continueremo a lavorare e a governare come sempre per i 40 milioni di argentini”.

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Commenti

  • angelo d'amore Martedì, 05 Febbraio 2013

    penso che in italia, con un debito di 2.000m di euro, l'unica strada possibile da percorrere sia quella di un default pilotato, per poi puntare alla rivitalizzazione dell'economia interna. anche obama sta seguendo questa strada.
    turismo, agricoltura, paesaggio, patrimonio artistico, bonifiche ambientali, lotta al dissesto idrogeologico, messa in sicurezza degli edifici pubblici, dismissione del demanio pubblico, sono solo alcuni dei settori su cui puntare per un risveglio dell'economia interna, puntando sempre piu' ad una sinergia tra pubblico e privato.
    da noi invece, sembra che la questione principale sia come togliere l'imu.
    come diceva eduardo: fuitavenne...

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