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A NAPOLI E’ SEMPRE E SOLO “FACIMM AMMUINA”

"Fare ammuina” era un comando, storicamente falso che, si dice , venisse impartito ai marinai della flotta borbonica, in occasione della visita del sovrano, per fingere un’attività inesistente. Concettualmente il termine potrebbe avere avuto un’evoluzione durante il “ventennio” quando una frenetica attività sempre degli stessi aerei e, nei campi, sempre degli stessi armenti, voleva fare credere ciò che, in realtà non c’era.

 

In Campania, a Napoli, l’ultima interpretazione dello storicamente “falso concetto borbonico dell’ammuina” potrebbe essere rappresentato dal solo intraprendere o addirittura solo immaginare grandi opere, mentre, scandalosamente si tralasciano esecutività da cui l’intera area metropolitana potrebbe trarre vantaggio con riferimento a Bagnoli e a Napoli est.

Tram 1 Poggioreale BagnoliC’è ancora chi ricorda il tram numero 1 che da Bagnoli (Dazio) arrivava all’emiciclo del cimitero di Poggioreale, e viceversa,  esempio concreto di una metropolitana leggera. Era un percorso, in gran parte “riservato” forse solo da accudire per diminuire o annullare le zone di percorso misto al traffico urbano e realizzare, così, anche qualcosa turisticamente accattivante come a San Francisco e Lisboa. E invece via a lavori infiniti iniziati, ventitre anni fa, con Italia 90, violentando un terreno che nessuno sa con certezza se in grado di sopportare tali opere, per sua natura e l’influenza del mare. Adesso il crollo dell’ala di Palazzo Guevara di Bovino alla riviera di Chiaia e nessuno sa più quale generazione potrà acquistare il titolo di viaggio (biglietto) di questa linea.

La sanità in Campania affoga in un mare di debiti e il tasso migratorio a scopo terapeutico costituisce una non indifferente voce del deficit.

Quale migliore occasione per fare una bella “ammuina”?

Vesuvio Zona Rossa Ospedale del MareEcco allora l’Ospedale del Mare, in piena zona rossa, protocollo d'intesa firmato nel 2000 ministro della Sanità Umberto Veronesi, doveva essere pronto in tre anni, a tutt’oggi in costruzione con prezzi almeno triplicati. Sarebbe il caso di concentrarsi e, invece, la brillante “idea” per una nuova “ammuina” un edificio per un Policlinico Universitario a Scampia. Poco tempo fa Uberto Siola ebbe a definirla «Proposta patetica e impossibile da valutare al di fuori di una visione territoriale che non mi pare ci sia».

Ma poiché ”ammuina” non è “ammuina” se non è veramente “ammuina” la Regione non solo spinge per l’idea edilizia del “progetto Scampia” ma addirittura per unificarvi le due Aziende Ospedaliere Universitarie e, ineludibilmente, anche le due Scuole di Medicina di due Atenei poiché è noto che l’attività ospedaliera è supporto alle attività istituzionali proprie dell’Università e cioè la didattica e la ricerca.

Colpisce poi che non si abbia notizia del pensiero dei responsabili delle due Università, cioè dei Magnifici Rettori, e, inoltre, senza che la Regione abbia mai indicato il ruolo dei Policlinici nel sistema sanitario regionale, ma essendosi limitata, negli anni, ragionieristicamente, e neanche tanto, soltanto a firmare protocolli d’intesa e, cioè, a elargire fondi non finalizzati in un progetto di sanità regionale, che nessuno peraltro conosce.

“Facimme ammuina”.   

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