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E SE QUELLA DI GENOVA FOSSE L’INIZIO DI UNA REAZIONE A CATENA?

Per una strana circostanza le cosi dette "Primarie”, caratteristica del solo Partito Democratico, che intese istituirle quasi come segno di "distinzione" rispetto agli altri partiti, oggi, per strana legge del contrappasso, gli si rivoltano contro, con straordinaria virulenza....

Questo strumento, in realtà solo utile a fare credere di potere scegliere un candidato invece già altrimenti designato, come bene dice sul Corriere del Mezzogiorno  Luigi La Bruna, non convinceva neanche gli Sergio Cofferati 2002ideatori tanto che, a statuto PD, le primarie sono effettivamente previste ma non come obbligatorie, e neppure, come sottolinea sull’Huffington Post  Davide Ricca, si sono sforzati a stabilire "chi ha diritto di voto", "come si vota", "chi organizza il voto", che non sono proprio aspetti secondari.

E questo, probabilmente, rappresenta il “vizio primario”…delle primarie.

Ciò detto le primarie del PD senza distinzione geografica, a nord come al sud, non hanno mai dato una grande prova di se.

A Genova la contesa Cofferati-Paita, si è conclusa con la vittoria di quest’ultima, con la sconfitta e l’uscita dal partito di Cofferati, con la dura presa di posizione nei suoi confronti della direzione PD e dei suoi membri.

Nel secondo conflitto mondiale l’apertura del fronte russo, in aggiunta agli altri, si rivelò disastro per la Wehrmacht, né migliore risultato ebbe l’italica affermazione “molti nemici molto onore”.

Sergio Cofferati per personalità e curriculum non è proprio un “peone”. Oltre che fondatore del PD ed attuale europarlamentare è stato il carismatico segretario della CGIL, colui che nel 2002 portò a Roma circa un milione di persone.

Il solo averlo contrapposto è stato, probabilmente, di per se un errore, ed è stato poi incauto metterlo in competizione con una personalità espressione di una classe politica locale almeno “chiacchierata”, ma il non avere colto il senso delle sue parole, circa il “problema politico e morale” della collusione con la destra del partito che fu di Gramsci,  ed essere tacciato addirittura per “irresponsabile”, è segno di una classe dirigente infantile, arrogante e incolta che apre il fronte Cofferati in aggiunta a quello della legge elettorale e delle imminenti elezioni del presidente della Repubblica.

 

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