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JEUX SONT FAITS, IL N’EST PLUS “LA MARGHERITA”

Se non proprio inosservato, é passato sotto silenzio e con poca enfasi nei media il fatto che, segretario Matteo Renzi, la direzione del PD ha votato, praticamente all'unanimità, l'ingresso del PD nel Pse ( 121 favorevoli, due astenuti ed uno contrario -Fioroni).

A pensarci bene la cosa non é proprio secondaria, anche se nel modesto scenario delle “faccenducole” (politica) italiane...

L'opera di “fagocitazione” e quindi di annullamento di quella che fu la sinistra DC si è completata.

E’ forse vero che non ci sono più ideologie ma, oltre che quella partitica, perdono identità anche personaggi come Rosy Bindi, Renzi MatteoFranco Marini così come, in altri momenti, la persero altri “ingenui” transfughi” di altra area come Giorgio Bogi.

In questa luce appare "suicida" la scelta dei Popolari che sono per una lista unica di centro da presentare già alle prossime elezioni europee e lo è ancor più quella del Centro Democratico che "testardamente" per bocca di Pino Pisicchio afferma «Noi per tradizione guardiamo a sinistra».

L'ultima resistenza, condottiero Fioroni, fu ottenuta in occasione delle elezioni europee, nel 2009 quando una certa visibilità fu mantenuta con la formazione della “Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici europei”.

Ma oggi di questa formazione c’è solo un ricordo.

In questo scenario appare un comandante di lungo corso Pier Ferdinando Casini che l'abbraccio mortale, ovvero il canto delle sirene del PD, non l'ha mai voluto ascoltare, anche a costo di sembrare ondivago, opportunista, trasformista e quant'altro e da Ppe appoggerà il candidato Ppe (Michel Barnier o Jean-Claude Juncker).

La conseguenza é che alle prossime elezioni europee ufficialmente il PD nelle sue componenti appoggia Martin Schulz. Questa scelta potrebbe produrre importanti distinguo in genere nella sinistra italiana ma probabilmente anche nello stesso PD dal momento che il candidato greco Alexis Tsipras riscuote molti consensi nell'area a cominciare da Andrea Camilleri e Barbara Spinelli che sono di forte impatto mediatico.

C'é, inoltre, da considerare il circolante forte antieuropeismo che coincide con il crescente antigermanesimo che, a sua volta, coincide con l'antiMerckelismo.

Ebbene sembra proprio che Martin Schulz sia il candidato di Angela Merckel e secondo alcuni anche di Francoise Hollande.

Ma come sceglie bene il PD. 

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