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LA CARROZZA MINISTRO … METEORA

Diciamo la verità Maria Chiara Carrozza (1965) non ha mai convinto nessuno.

Disastrosa la sua venuta a Napoli, duramente contestata e la cui unica proposta, Ça va sans dire, fatta agli Atenei meridionali, in qualità di ministro della Repubblica, fu quella del consorzio degli Atenei del Sud, fare una COOP insomma.

Con la caduta del governo Letta è scomparsa, così come la sua collega il ministro Cécile Kyenge, come, peraltro, la professoressa Fornero del governo Monti nota tanto per gli esodati che per il suo “lessico familiare” non nel senso di Natalia Ginzburg ma nel senso di amicizie e familismo.

Meteore, e neanche meteorine.

E, in verità, nessuno sa poi perché mai la Maria Grazia Carrozza sia potuta diventare, ministro, e non di un ministero qualsiasi ma nientemeno di quello dell’Università.

A buona ragione la Carrozza entra di diritto in quel club esclusivo, ma adesso un poco inflazionato, di  quelli “lì per meriti misteriosi” che Marcello Veneziani identifica, salacemente, a proposito del  ministro Cécile Kyenge.

Ma se misteriosa è la sua ascesa al ministero lo è meno la sia ascesa accademica, anche se lo divenire rettore è stato tanto misterioso quanto quello di divenire ministro.

Di seguito riporto un post “La carriera del Ministro Carrozza piena di scorciatoie e aiutini, spunta pure l’università telematica”  … CONTINUA

da: http://www.ilfazioso.com/ 

Lo stratagemma utilizzato da Maria Chiara Carrozza per salire in cattedra, lo aveva scoperto Italia Oggi nel 2011. Non era l’unica docente a essersi trovata in difficoltà, dopo aver conseguito brillantemente un dottorato e aver svolto un’intensa attività didattica, in patria e all’estero.

CARROZZA Maria GraziaPer la cronaca, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è di ottimi natali, in quanto figlia di Antonio Carrozza, già ordinario di Diritto agrario a Pisa e padre anche di Paolo Carrozza, già ordinario di Diritto costituzionale a Pisa e attualmente docente della stessa materia alla Scuola S. Anna di Pisa.

Infine, la professoressa Carrozza si è sposata con Umberto Carpi, già ordinario di letteratura italiana a Pisa e poi preside presso la facoltà di Lettere della stessa città, oltre che due volte senatore prima con Rifondazione Comunista, poi con i Ds, e sottosegretario all’Industria nei governi Prodi e D’Alema.

Eppure, benché professoressa associata alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, nel 2006 la Carrozza si era trovata di fronte a un bivio. Come tanti altri doveva superare il concorso per ottenere l’idoneità. E nessuno lo bandiva. O rimaneva precaria a vita oppure imboccava la scorciatoia che conduce all’Università Telematica Marconi. «Presentai domanda perché vidi il bando in Gazzetta Ufficiale», spiegava in un’intervista a CampusPro, precisando che «mi interessava l’idoneità a professore ordinario: alla Marconi non sarei andata».

È chiaro perché aveva preferito proprio quell’ateneo, famoso per reclutare docenti nelle proprie facoltà, salvo poi dimenticarsi di assumerli. Avevano superato in due il concorso di Bioingegneria industriale. L’altro vincitore era poi approdato al Politecnico di Milano. [...]

Dal primo novembre 2007, cioè poco più di un anno dopo aver vinto il concorso all’Università online, viene nominata rettore della Scuola Superiore Sant’Anna. Curiosamente, prima non sapeva come superare l’impasse nella carriera, poi era stata catapultata in cima all’empireo. Nel suo curriculum, tralascia il passaggio alla Marconi.

Salvo ammettere un po’a denti stretti a Panorama: «Sono stata chiamata al Sant’Anna con una procedura interna basata su tre lettere di valutazione di studiosi stranieri. I verbali sono pubblici». Ovviamente non rende note nemmeno le sue ascendenze e parentele varie, dalle quali si evidenzia anche un percorso accademico più familiare.

E nonostante tutto le sembrava anche di dover riformare radicalmente il sistema, come dichiarava al mensile Le Scienze, nel 2010. Se mai fosse diventata ministro, avrebbe varato «di sicuro una riforma per il reclutamento di docenti e ricercatori che si basi sul concetto di responsabilità» e «abolirei tantissime regole inutili che ci appesantiscono e aumentano invece di diminuire». Per avere la certezza che sono sempre quelli bravi ad andare avanti.

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