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LA STRANA STORIA DI TIM HUNT A PROPOSITO DI QUEI PREMI E DI QUEGLI INVITI IMPROBABILI

Non è che, in generale, ci si debba fidare a occhi chiusi dei così detti “premi”, letterari o cinematografici che siano e, comunque, più genericamente, di tipo “culturale”. Sempre in generale si può convenire che “cultura”, bellezza non necessariamente si riconoscono nei premi e, soprattutto, che questi poi non hanno la capacità di trasformare un qualcosa in qualcos’altro che non è.....

La situazione appare peggiorata da quando ogni città, borgo, sagra o, pur anche, “fondazione” che sia, si è organizzato un premio, con tanto di giuria, manifestazione, pubblico e premiati, talvolta anche con esilaranti rappresentazioni televisive.

Recentemente per il famoso Premio Internazionale Spotorno Nuovo Giornalismo sono venuti a singolar tenzone nientemeno che Gianni Riotta e Marco Travaglio.

Ovviamente cosa diversa è, o dovrebbe essere viste certe assegnazioni, il Premio Nobel, “Nobel Price” è più “chic”, come si sarebbe detto una volta.

“Nobel Price” di cui è stato insignito Tim(othy) Hunt (1943), docente dell'University HUNT TimCollege London (Ucl) nel 2001, a pari merito con Leland H. Hartwell (USA), e Paul M. Nurse (UK) motivazione: "for their discoveries of key regulators of the cell cycle".

Ad una conferenza a Seul Tim Hunt si è lasciato andare in un’espressione che sembra abbia lasciato di stucco la platea, quando ha sottolineato che è meglio non aver donne nei laboratori perché "ci innamoriamo di loro, si innamorano di noi e quando le criticate, si mettono a piangere".

Una frase, un concetto che, se avulso dalla parte “ …quando le criticate, si mettono a piangere" appare “, per certi versi addirittura personale, “dolce” e rispettoso dell’innamoramento che spesso si determina nelle “dinamiche” dei laboratori.   

E’ invece la frase del povero Tim è stata ritenuta “sessista” e sen è creato un caso.

La prestigiosa University College London (Ucl), in cui ancora il prof. Hunt operava, e dove opera anche la moglie (ahi Freud), ha duramente stigmatizzato l’operato di Hunt.

In Italia dove, come si sa in tutti i campi, si ama “soccorrere il vincitore”, impegnarsi per cose già fatte e meglio se già vinte, addirittura la Società di Anatomia Umana Normale al Nobel “sessista” ha “disdetto” l’invito per una conferenza da tenersi a Ferrara.

15 Agosto 2015 Spigolando ho travato del caso un bell'articolo di Anatonio Guarrado "L’epurazione di Tim Hunt e la ricerca scientifica imbrigliata dal femminismo pol.corr." che doverosamente linko.

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