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LE PRIMARIE NON BAGNANO NAPOLI.

pubblicato da IL MATTINO Napoli il 17 Settembre 2015

 

La prossima primavera si voterà a Napoli per il rinnovo del sindaco. Si tratta, al di là della votazione di un ente locale, dell’elezione del sindaco di una grande città metropolitana, una volta addirittura capitale, città che, come si dice, fa ancora oggi “tendenza” in molti campi, così come anche nella politica....

Recentemente Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd, parlando a SkyTg 24, si sarebbe così espressa "Sulle primarie in Campania deciderà il partito campano. Anna Maria Ortese: Il mare non bagna NapoliCredo ci sono tutte le condizioni per ragionare e trovare soluzioni" (fonte ANSA) tanto che dalla stampa è stato riportato «Primarie a Napoli? Si può farne a meno» (IL MATTINO).

Tralasciando l’appello al segretario del PD in verità poco comprensibile nella forma e nella sostanza di Italia Nostra addirittura per “non indire le primarie che apporterebbero ulteriore confusione, ma decretare la candidatura a sindaco”, la cosa non appare nuova ricordando che alla vigilia delle primarie per la scelta del candidato alla presidenza della Regione il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro ebbe ad esprimersi che “le primarie sono un qualcosa previsto dallo Statuto ma un qualcosa di non obbligatorio”.

Potrebbe ipotizzarsi che, come si diceva una volta, il Pd voglia fare una “riflessione” sull’istituto stesso delle primarie perché forse l’establishment centrale non sempre “controlla” a suo piacimento le situazioni locali. Anche se, "ça va sans dire", non sarebbe il caso di Napoli dove il PD locale appare “inerte” alla provocazione sia delle invocazioni che delle considerazioni.

Ma allora non è credibile, né tantomeno sarebbe accettabile, un’ipotesi di “latitudine” e che cioè questa manifestazione, che altrove, in Italia, è ed è presentata come espressione di democrazia, gioia, partecipazione e, in buona misura, di “diversità” del PD, solo in Campania sia oggetto addirittura di appelli a non farle come vorrebbe Donatone per un “decretato” o ritenute una sorta di “optional” anche da parte di chi ricopre ruoli di altissimo significato nel partito e nel governo stesso.  

Ma se malauguratamente così fosse bisognerebbe allora che la straordinaria metafora di Annamaria Ortese “il mare non bagna Napoli” vada ampliata e rivista con “e le primarie non si fanno a Napoli”, almeno di regola.

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