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MEGLIO LA PIAZZA O LA SALUTE?

In occasione della “chiusura/riconversione” di due antichi presidi sanitari del centro storico (l’Annunziata e il San Gennaro) da parte della Regione si è avuto una sorte di altolà  da parte del sindaco De Magistris.

Si chiede la redazione de il MATTINO del 26 giugno us: “Meglio la piazza o la difesa di donne e bimbi?”........

Messa in questi termini non c’è discussione. Ma analizzando la cosa c’è meravigliarsi veramente che il Sindaco Luigi De Magistris rivendichi un ruolo al Comune, e anche Ascalesi e Annunziataall’area metropolitana, criticando oggi il Piano Sanitario regionale (che è noto solo ai noti), nel punto in cui riconverte due importanti presidi sanitari, con conseguenze che potrebbero ricadere sulle spalle dei suoi cittadini elettori?

Il Sindaco, sebbene con ritardo personale e, soprattutto, istituzionale (precedenti amministrazioni), rivendica, oggi, un ruolo attivo del Comune, e in generale, dei Comuni, nella politica sanitaria che, allo stato, appare esclusiva prerogativa regionale, attraverso le sue articolazioni operative (ASL, Aziende etc).

Con il suo intervento il Sindaco, che resta, con il consiglio comunale, responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, di fatto pretende accudimento di quelle prerogative/poteri affidate proprio ai Comuni dal D.lg. 299/99 (decreto Bindi) in tema di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle ASL.

Il sindaco De Magistris apre, quindi, oggi un ragionamento istituzionale non di poco momento mettendo in discussione il ruolo “unico” dell’Ente Regione in fatto di spesa e politica sanitaria, riproponendo il tema, da noi stessi spesso richiamato, della separazione delle funzioni del “controllore” e del “controllato” anche recentemente come nel Luglio 2015.

Il metodo invocato e proposto dal sindaco De Magistris a prima vista parrebbe innovativo e “rivoluzionario” ma, in realtà, stando ai fatti, è solo rispettoso delle regole, e questo è forse il fatto rivoluzionario nel tempo dei “commissari”.

E all'orizzonte, tra le altre, le criticità degli Ospedali di Ischia, Procida e Capri.

 

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