Pietrangelo Buttafuoco, in una recente intervista ha detto, tra l’altro, «Napoli non riesce a uscire dal pittoresco. De Magistris è molto simile a Crocetta, in questo. Nel Sud la politica non riesce a uscire dalla stretta tra il pittoresco rivoluzionario fuori dalla realtà e una certa politica maneggiona. Forse al Sud siamo i dannati del pittoresco»…..

In linea generale si sa che quanto più la risposta è “piccata” tanto più il commento, la domanda, la battuta o checché sia, deve ritenersi essere andato a segno.

Gennaro Migliore ha perso il suo serioso aplomb quando, essendogli stato fatto notare che da taluni giornalisti era stato paragonato a Razzi e a Scilipoti ha risposto, appunto, piccato, «E’ una stronzata» e «una cosa vergognosa».

Ma perché mai Migliore ritiene che la sua storia sarebbe o dovrebbe poi essere diversa, o peggio tale la ritiene, da quella che ha caratterizzato i politici cui viene accostato?

In verità ai più la sua appare di gran lunga più pittoresca, appunto, e per certi versi più esilarante, di quella di Razzi e Scilipoti in ragione proprio della sua provenienza politica e l’alto grado politico-istituzionale cui la stessa l’aveva condotta, nientemeno che a capogruppo della forza politica SEL alla camera.

Sembra, inoltre, e sempre ai più, che Razzi e Scilipoti almeno fecero da “stampella” ad un più che in bilico governo Berlusconi ricevendone gratitudine, mentre lui, invece, molto italianamente si accomoda sul comodo carro del vincitore da lei stesso, non molto tempo fa, definito “Un liberista fuori tempo”.

Migliore ha inteso giustificare il suo percorso di “maturazione” politica con la frase pregna di alti significati filosofici "La base ci chiede di essere una forza di governo e non solo di opposizione".

Bellissimo.

Fausto Bertinotti, intervistato per Il Manifesto, laconicamente afferma, parlando anche di Vendola, «Vendola e Migliore? Non sono il loro maestro, abbiamo condiviso la stessa comunità».

Perché allora scandalizzarsi per essere accostato a Razzi e a Scilipoti?

Il “nuovo PD” ha in Migliore e Romano quelli che nel vecchio PDL erano Razzi e Scilipoti, così come Serracchiani, Serra, Picierno, Boschi e Bonafè ed altri hanno preso il posto dei “colonnelli” del Cavaliere che si chiamavano Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri, Altero Matteoli, Elio Vito ed altri.

Sarà anche questo un paragrafo del patto del Nazareno e il nuovo che nasce dalla rottamazione?