Lucio Palombini.....Blog

Pubblicazioni

Il Caso del Mese

Calendario

Loading ...

Foto

Blog Achivio

Inviato il

POLITICI E POLITICANTI

In un suo bell’editoriale Antonio Polito, già direttore di quella bella esperienza del Riformista, scrive, sul Corriere del Mezzogiorno a proposito delle oramai prossime elezioni, “Regionali, tra Renzi e Caldoro un terzo uomo”, argomentando ampiamente e concludendo, non con una certa amarezza, “Con questi politicanti in giro, meglio, molto meglio, i politici di professione.”....

Sembra difficile interpretare la chiusura di Polito nella parte in cui egli fa riferimento ai “politici di professione” che lui stesso contrappone a quelli che definisce “politicanti”.

Dei “politici di professione”, probabilmente, se n’è persa la “specie” travolta, quest’ultima, dal Polito & De Marcogiustizialismo e dal berlusconismo i cui danni certamente non sono riferibili solo alle cause che hanno portato alle dimissioni di un presidente di Corte di Appello.

Ciò detto, la domanda che andrebbe fatta ad Antonio Polito è chi vede come “politici di professione”, ammesso, poi, che il plurale sia rispondente alla realtà?

Letto il suo editoriale lui vede solo politicanti, e anche Marco De Marco, a proposito di quelli che Polito non nomina nel suo editoriale, si è già precedentemente espresso in termini non meno duri nei confronti dello pseudo nuovo affermando “quella Fonderia pensata dai renziani nostrani proprio per forgiare un’alternativa a Cozzolino e De Luca, si è conclusa in modo assolutamente paradossale: si sono fusi i fonditori.”

E il cerchio si chiude.

L’analisi, di De Marco prima e di Polito poi, nasce, probabilmente, anche dalla preoccupazione dello stato in cui si trova la Regione nel suo insieme, comuni compresi, dall’imminenza della nascita della città metropolitana e dalla crisi “istituzionale” delle Province.

Il tutto nello scenario della grave crisi politica, economica, occupazionale, legale  e morale in cui versa il territorio.

Il contrastato patto di stabilità che certamente verrà approvato riverserà sulle Regioni, Comuni e città metropolitane, ove costituite, un fardello che va ben oltre il mancato trasferimento di risorse dallo stato centrale, perché imporrà l’elaborazione e l’attuazione di un serio bilancio e le scelte conseguenziali.

Questa la novità da cui, evidentemente, la preoccupazione dei due editorialisti che vedono l’inadeguatezza se non l’assenza di interpreti per un rappresentazione peraltro difficile.

Last modified il
Taggati su: Politica
0

Commenti